Un primo passo sostanziale per la riforma della riscossione dei debiti, dei ruoli e delle cartelle esattoriali è stato fatto con l’ultima Legge di Bilancio, quella in vigore dal 1° gennaio 2017. Con il collegato alla manovra finanziaria, cioè il Decreto Fiscale, s stabilì la chiusura di Equitalia e l’avvio della rottamazione delle cartelle. I compiti di riscossione passarono da Equitalia ad Agenzia delle Entrate Riscossione, un nuovo Ente interno al fisco con maggiori poteri di ispezione rispetto al precedente. Adesso, un nuovo DDL cerca di completare quella che a tutti gli effetti è una rivoluzione del modo della riscossione e probabilmente, i contribuenti ne potranno trarre vantaggio.
Un Concessionario con pieni poteri
Il passaggio da Equitalia ad Agenzia delle Entrate Riscossione è stato accompagnato da polemiche e notizie allarmanti per i contribuenti. Tra conferme e smentite, sembrava che il nuovo Ente andasse a rappresentare un mostro ancora peggiore del tanto odiato Equitalia. Un dato di fatto è che effettivamente il nuovo Ente ha maggiori poteri del precedente perché ha pieno accesso alla banca dati dell’anagrafe tributaria, prima appannaggio solo dell’Agenzia delle Entrate e solo per questioni di controllo. Dal Governo hanno subito ribadito che ipotetiche accelerazioni nelle operazioni di riscossione, rischio avanzato da qualcuno, sono notizie false, perché nonostante i dati in possesso al nuovo Ente, già con Equitalia si poteva operare liberamente per pignoramenti di stipendio e conti correnti.
Resta comunque nell’immaginario collettivo il fatto che adesso, il concessionario per la riscossione è in possesso di tutti i dati di ogni singolo contribuente, dai depositi in banca agli immobili detenuti, dalle pensioni percepite agli stipendi.
Nuovo DDL
Il DDL riscossione, o meglio, DDL 4042 depositato a fine 2016 in questi giorni è stato incardinato in Commissione ed è destinato a modificare la riscossione dei tributi in Italia.
Come si legge nella relazione che lo introduce, il DDL si prefigge l’obbiettivo di modificare le norme in modo tale da garantire la totale trasparenza per le operazioni che metterà in campo il concessionario alla riscossione. Nuovi dati saranno obbligatoriamente inseriti negli atti del concessionario per evitare la nullità della richiesta di pagamento.
Il Codice Fiscale del contribuente, la specie del ruolo, la data di esecutività dello stesso, eventuali riferimenti a precedenti atti di accertamento, la motivazione della richiesta di pagamento e interessi e modalità di calcolo degli stessi indicati in maniera analitica. Essendo le norme oggi vigenti in tema di riscossione, restano ancora attive le limitazioni di importo che consentono di iscrivere a ruolo un debito. Il limite che dal lontano 1973 è fissato a 20.000 Lire, con il disegno di Legge il nuovo limite sarà pari a 3 volte il contributo unificato di iscrizione a ruolo, in maniera tale che per debiti di importi bassi, gli enti creditori dovranno scegliere vie diverse da quelle del Concessionario alla Riscossione e quindi saranno meno gravose per i contribuenti.
Infine, alla voce debiti da rateizzare dovrebbe essere inserita una norma che consente a qualsiasi debitore, di richiedere le rate per estinguere il dovuto, senza necessariamente rinunciare alle azioni a difesa come lo è la prescrizione. In pratica, la richiesta di rateizzazione non sarebbe più una dimostrazione di accettazione del debito come usualmente viene considerata oggi.