L’isee è il modello che molte famiglie utilizzano per richiedere le più disparate prestazioni assistenziali. Da bonus bebè ed altre prestazioni per famiglie con figli fino alla riduzione delle bollette di luce e gas, il modello Isee è diventato uno degli strumenti più utilizzati dalle famiglie italiane, soprattutto quelle in particolari condizioni di reddito o di composizione del nucleo familiare. Proprio quest’ultimo aspetto, cioè la composizione della propria famiglia, spesso lascia dubbi di interpretazione per soggetti che devono calcolare la loro condizione reddituale proprio ai fini dell’Isee.
Ecco come capire quali familiari vanno inseriti nella Dsu che serve per richiedere l’Isee e perché nucleo familiare e stato di famiglia non sono la stessa cosa anche per la concessione degli assegni familiari.
Lo stato di famiglia
Lo stato di famiglia in linea generale è quel documento rilasciato a richiesta dall’Ufficio Anagrafe del proprio comune di residenza sia in carta semplice che in carta bollata e che indica quali sono le persone presenti nell’abitazione di residenza del richiedente. Da anni molti Enti pubblici si accontentano dell’autocertificazione di Stato di famiglia che ogni cittadino può compilare da solo e sottoscrivere assumendosi tutte le responsabilità circa la veridicità del documento che deve riportare al suo interno tutti i familiari presenti nel documento del comune.
Nello stato di famiglia ogni soggetto presente è segnalato con la relazione di parentela con il richiedente e non è detto che tutti i soggetti presenti appartengano alla stessa famiglia anagrafica.
Il nucleo familiare
Se per fare parte dello stato di famiglia la condizione necessaria è la coabitazione, cioè la residenza nell’abitazione dove è registrato il richiedente, nel nucleo familiare questa condizione non è necessaria.
Il nucleo familiare assume maggiore rilevanza dello stato di famiglia per i fini fiscali, quindi anche per l’Isee e per l’assegno. Nel nucleo familiare in definitiva compaiono tutti i soggetti appartenenti alla famiglia anagrafica del soggetto richiedente, compresi quelli fiscalmente a carico ed anche se fisicamente abitano in un altro posto.
La guida
In definitiva, quando un soggetto va a richiedere l’Isee, compilando la Dsu deve indicare il proprio nucleo familiare anche se diverso dallo stato di famiglia che, quindi, diventa documento non richiesto per il rinnovo degli Isee scaduti lo scorso 15 gennaio. Nella Dsu andranno indicati i familiari che compongono la famiglia anagrafica, come per esempio il figlio lontano per motivi di studio o il marito che ha residenza diversa dal resto della famiglia per motivi di lavoro. Per ogni familiare come di consueto andranno indicati i redditi prodotti, gli immobili loro intestati, tutti gli autoveicoli di loro proprietà e saldo, giacenza media di libretti e conti correnti bancari o postali e tutti i buoni fruttiferi loro detenuti.
Illegale escludere dalla Dsu il marito non presente sullo stato di famiglia solo perché al lavoro ontano da casa. Una furbata non consentita anche se statisticamente molto frequente perché utilizzata per richiedere prestazioni appannaggio di famiglie con Isee bassi e che salirebbero se il reddito prodotto dal marito venisse inserito nella Dsu. Per gli assegni familiari invece, il nucleo familiare si ritiene composto dal richiedente gli assegni, dal coniuge, dai figli minori di 18 anni. Dentro anche i figli maggiorenni disabili oppure studenti e apprendisti al di sotto dei 21 anni di età. Per le famiglie numerose, quelle con 4 o più figli, l’età sale a 26 anni. In caso di famiglie composte da soggetti non sposati, per l’Isee il convivente fa parte del nucleo familiare, mentre gli assegni familiari non sono spettanti.