Da tempo si dice che il lavoro domestico in Italia è a tutti gli effetti equiparabile alle altre tipologie di lavoro. Infatti il settore è dotato di un proprio contratto collettivo che ne regola la normativa, i diritti ed i doveri di lavoratori e datori di lavoro. Un lavoro come tutti gli altri lo è anche di fronte al Fisco, perché una cosa che forse molti addetti del settore domestico non conoscono è che bisogna, in determinati casi presentare dichiarazione dei redditi percepiti, per pagare le Tasse in Italia. Un fatto di cronaca infatti ha riportato alla luce questa problematica, con la Guardia di Finanza che ha scovato 100 badanti che non hanno mai dichiarato i loro redditi per un totale di 4 milioni di redditi celati di fronte al nostro Fisco.
Quando bisogna presentare dichiarazione dei redditi? E poi, Le badanti devono presentare la dichiarazione dei redditi? Vediamo cosa dice in proposito la materia fiscale italiana e cosa è successo a Livorno, la città sede del blitz della Guardia di Finanza.
L'operazione delle fiamme gialle
La Guardia di Finanza di Livorno ha messo sotto la lente di ingrandimento il lavoro domestico, quello di colf, baby sitter e soprattutto badanti. Nell'operazione di controllo, le fiamme gialle hanno accertato in totale 4 milioni di redditi mai dichiarati da parte di 100 lavoratrici. Nel dettaglio, le lavoratrici in questione erano quasi tutte straniere, perché solo 5 sono di nazionalità italiana. Il blitz della Guardia di Finanza è stato fatto di concerto con gli uffici competenti in materia di lavoro dell'Inps della città livornese.
Scovate quindi ben 100 lavoratrici che risulterebbero regolarmente assunte da anni e che hanno omesso i redditi da loro percepiti di fronte al Fisco. Come dicevamo, in totale ben 4 milioni di euro di redditi sui quali doveva essere pagata l'Irpef, per un minor gettito di imposta pari a circa 300mila euro. Molte di loro interrogate sull'accaduto hanno messo in luce la loro inconsapevolezza riguardo alle problematiche fiscali del loro stipendio, mentre altre risultano rientrate nel loro paese di origine.
Le dichiarazioni reddituali
Nel lavoro domestico, come in tutti gli altri settori lavorativi esiste l’obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate i redditi percepiti nell'anno precedente quello di dichiarazione. In pratica, per il 2019 ormai in arrivo, andranno dichiarati i redditi prodotti dal proprio lavoro, nell'anno 2018.
Gli strumenti utili sono il modello 730 ed il Modello Redditi Persone Fisiche. Per questo motivo, anche se il datore di lavoro non funge da sostituto di imposta, alla badante deve essere consegnato ogni anno una dichiarazione con il totale degli emolumenti incassati nell'anno precedente. Una dichiarazione in stile CU, la certificazione unica che aziende e datori di lavoro in genere consegnano ai loro dipendenti per provvedere al pagamento delle tasse in Italia. L’obbligo di dichiarazione anche per i lavoratori domestici scatta se nell'anno solare precedente quello di denuncia, sono stati incassati redditi superiori alla soglia di 8.000 euro. Va ricordato che la dichiarazione dei redditi è molto importante anche per eventuali crediti di imposta vantati dai lavoratori.
Basti pensare che tramite dichiarazione dei redditi, la badante piuttosto che la colf, può andare a recuperare il 19% delle spese mediche e sanitarie in genere (anche scontrini della farmacia per l’acquisto di farmaci), scaricandole proprio nel modello Persone Fisiche o nel 730 che per quanto concerne il settore, deve essere presentato con dicitura “senza sostituto”, scavalcando il datore di lavoro e delegando direttamente all'Agenzia delle Entrate i conguagli a debito o a credito usciti fuori dalle dichiarazioni.