Da qualche giorno il decreto fiscale e, nello specifico, il provvedimento di saldo e stralcio, sanatoria e rottamazione delle cartelle e dei debiti fiscali, ha subito una importante modifica. È stato cancellato dal pacchetto il provvedimento di condono che avrebbe consentito a coloro che non avevano inserito e dichiarato redditi nelle dichiarazioni reddituali annuali, di mettere a posto il tutto pagando il 20% del dovuto. Il condono delle somme mai dichiarate, che secondo molti era un assist ai grandi evasori o evasori seriali, non è più presente nel testo.
Il “pomo” della discordia tra i due partiti di maggioranza (Lega e M5S), rappresentato proprio dal condono, voluto da Salvini e dal suo gruppo ed osteggiato da Di Maio e da tutti i “grillini”, adesso non rappresenta più un problema. Sul pacchetto di sanatoria però, le perplessità sono ancora molte, e stavolta è stata la Ragioneria Generale dello Stato a muovere appunti che secondo il quotidiano “Il Messaggero”, avrebbero fatto breccia anche all’interno della maggioranza, tanto che adesso si mette in dubbio l’intera operazione.
I dubbi della ragioneria di Stato
Il provvedimento fiscale che consentirà di mettersi a posto con i debiti prevede la cancellazione a stralcio dei debiti sotto i 1.000 euro, una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali ribattezzata “rottamazione ter” ed una sanatoria anche per gli avvisi bonari e per gli errori formali nelle dichiarazioni.
Gli appunti mossi dai ragionieri di Stato riguardano il risultato di tutta questa imponente massa di sconti ed agevolazioni offerte a contribuenti indebitati. In pratica, si teme una forte riduzione delle entrate fiscali ordinarie, quelle su cui si basa la sostenibilità del sistema fiscale nostrano. Basti pensare che, nonostante il no al condono per le somme mai dichiarate, anche le imposte mai pagate sulla base di quanto è stato dichiarato dai contribuenti, sarebbero scontate a 200 euro per anno di imposta con violazione.
Troppo poco secondo i ragionieri dello Stato.
Vantaggi enormi per i debitori
Il decreto fiscale, da oggi in Commissione Finanze del Senato, sta per essere approvato dopo aver valutato tutti o quasi gli emendamenti pervenuti. Probabile che la votazione del Senato avvenga giovedì mattina e che il decreto passi alla Camera lo stesso giorno.
In pratica ormai ci siamo, anche perché si da per scontato l’ok ad alcuni emendamenti interni alla maggioranza di governo. Oltre alla definizione agevolata per gli omessi versamenti che consentirebbe di mettersi in regola vedendosi cancellare le sanzioni, resta probabile il saldo e stralcio dei debiti fiscali tra il 2000 ed il 2010, quelli di importo sotto i 1.000 euro che, secondo l’esecutivo, rappresentano, nella stragrande maggioranza dei casi, solo un costo per le casse statili, essendo crediti difficilmente incassabili. Inoltre, sembra confermata l’ipotesi della sanatoria delle cartelle collegata alla situazione reddituale e patrimoniale dei debitori, cioè collegata all’Isee. Un provvedimento che per soggetti con Isee sotto i 30.000 euro, offrirebbe la possibilità di pagare solo il 6, il 10 o il 25%, sempre in base a tre fasce di Isee.