Dal bollo auto ai tributi sulla casa di proprietà, dalle dichiarazioni dei redditi alle multe per infrazioni al codice della strada, la cosiddetta pace fiscale potrebbe allargarsi a tutti i debiti dei contribuenti. Importanti novità in arrivo per la tanto discussa misura che il governo Conte sta per rendere attiva dopo il suo inserimento nel collegato alla manovra finanziaria, il decreto fiscale. La maggioranza di governo sta limando i dettagli lavorando sull’ipotesi di ampliare il pacchetto di debiti dei contribuenti da inserire tra quelli sanabili.

Il decreto è all’esame della commissione finanze del Senato che oggi potrebbe rendere effettive queste nuove ipotesi.

Dentro anche gli avvisi bonari

Nel testo della pace fiscale fino ad oggi sono inseriti i debiti fiscali dei contribuenti fino ai processi verbali e agli accertamenti. Adesso sembra che la possibilità di rientrare nel provvedimento verrà estesa anche agli avvisi bonari. Si tratta di quegli avvisi preventivi che l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti in caso di riscontrate anomalie che poi i riceventi possono risolvere tramite l’istituto del ravvedimento operoso. Nell’operazione dovrebbero rientrare anche le sanzioni che vengono comminate ai cittadini in caso di errori ed anomalie formali sulle dichiarazioni, come per esempio l’errata casella di inserimento di un importo o la mancata firma su un documento.

Dentro il provvedimento anche i verbali della Guardia di Finanza per controlli sul posto ad imprese ed aziende avvenuti entro la fine di ottobre 2018. Anche gli avvisi di accertamento, cioè gli atti che il fisco invia al contribuente come richiesta tributaria a seguito di controllo saranno sanabili evitando sanzioni ed interessi.

Infine, il contribuente che deciderà di annullare il ricorso già avviato entro il 24 ottobre 2018, senza l’intervento di una sentenza definitiva, possono essere sanati in misura scontata di interessi, spese accessorie e sanzioni, rinunciando al prosieguo dell’azione legale.

I debiti chesaranno cancellati e quelli ridotti

Un'eloquente analisi prodotta dal quotidiano “Il Corriere della Sera” evidenzia nel dettaglio tutti i debiti che rientreranno nel provvedimento di sanatoria.

Nonostante qualche appunto mosso dalla Corte dei Conti infatti, il governo sembra orientato a proseguire nel varare il provvedimento che come dicevamo prima, dovrebbe addirittura essere allargato come campo di applicazione. Una via d’uscita offerta per ogni situazione critica con debiti da sanare a prezzi scontati o addirittura cancellati d’ufficio. Vantaggi che partono con la dichiarazione integrativa speciale, che permette ai debitori di pagare massimo il 20% del debito maturato con il fisco tornando liberi fiscalmente. Per la terza volta si dà il via alla definizione agevolata delle cartelle Equitalia. Questa volta riguarda le cartelle emesse tra il 2000 e tutto il 2017, sempre con azzeramento di sanzioni e interessi e con rate semestrali della durata di 5 anni.

Chi ha aderito ai vecchi provvedimenti di rottamazione ed entro il 7 dicembre prossimo provvede a pagare le rate vecchie di luglio, settembre e ottobre 2018, potrà sfruttare anche quest’altra rottamazione ancora più agevolata. Inoltre saranno depennati, quindi cancellati, i debiti più vecchi e di importo fino a 1.000 euro cadauno. In questo caso si tratta di un autentico condono a saldo e stralcio, senza necessità di domanda da parte del soggetto interessato. Cancellati quindi i singoli carichi fino a 1.000 euro, anche in cartelle multiple, con richieste di pagamento relative a più anni fiscali.

Date per istanze e rate di pagamento

La domanda va fatta pertanto solo per l’adesione alla terza rottamazione con i moduli che dovrebbero uscire entro la metà di novembre.

Sembra che la data di scadenza delle istanze sarà fissata al 30 aprile, con la prima rata del debito rottamato da saldare entro fine luglio, come conferma dell’adesione. La seconda rata potrebbe essere prevista per novembre per poi a regime fissare due rate all’anno fino al 2023, nei 5 anni di cui parlavamo sopra.