Magari molti contribuenti non se ne sono nemmeno accorti, ma dovrebbero essere più leggeri dal punto di vista dei debiti che magari avevano col Fisco. Agenzia delle entrate Riscossione ha infatti provveduto unilateralmente a cancellare le cartelle più vecchie che gravavano su 12 milioni di contribuenti. Un totale di 32 miliardi di euro di crediti vantati dal concessionario alla riscossione che sono stati in pratica condonati d'ufficio. Numeri impressionanti di cui dà notizia il quotidiano laziale Il Messaggero, che produce una analisi Regione per Regione, una mappa sulla provenienza di queste cartelle che erano diventate un peso anche per l'Agenzia perché ormai di difficile riscossione.

Quali cartelle sono state condonate?

Le cartelle che il decreto fiscale, atto collegato alla legge di Bilancio, ha cancellato ai 12 milioni di contribuenti di cui parla Il Messaggero sono le più vecchie ancora caricate su contribuenti. Sono quelle passate a ruolo tra il 2000 ed il 2010. Il condono d'ufficio da parte del concessionario alla riscossione che ha sostituito Equitalia ha riguardato tutte le cartelle di quel decennio, di importo fino a 1.000 euro. Si tratta di crediti che il concessionario ha reputato ormai di difficile incasso, che erano ormai solo un peso amministrativo che ingessava archivi e banche dati e non avrebbe portato utili.

La metà di queste cartelle riguardano l'Inps

Spendere altri soldi per provare ad incassare queste cartelle piuttosto obsolete sarebbe stato uno spreco.

Questo il pensiero dell'esecutivo che come recita l'articolo de Il Messaggero ha preferito concentrare risorse e forza per andare ad incassare crediti più recenti e di importo più rilevante nei confronti dei contribuenti. Il governo in pratica pensa di andare a colmare l'inevitabile vuoto in termini di minor gettito con una più forte e capillare azione di incasso sulle cartelle più recenti.

Per gli enti che avevano incaricato il concessionario di riscuotere i crediti oggi annullati, si tratta di perdite ingenti, di minor introiti anche se si trattava di cartelle che non era sicuro se fossero state mai incassate. L'oggetto di queste cartelle erano imposte, Tasse, tributi, multe e omesso versamento dei contributi previdenziali.

Secondo Il Messaggero è proprio l'Inps ad essere l'ente più colpito dalla cancellazione di queste cartelle. Circa la metà dei ruoli che senza bisogno di alcuna domanda da parte loro, sono stati bonificati ai contribuenti, riguardano contributi previdenziali. In tutto sono poco meno di 115 milioni di cartelle che adesso non esistono più. Di queste oltre 20 milioni provengono dalla Campania, con più di 12 milioni solo a Napoli.