È partita ufficialmente ieri, 19 giugno, la nuova stagione dei controlli fiscali preventivi sulle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani. È stato infatti pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il provvedimento 207079/2019 che detta regole specifiche per valutare gli elementi di incoerenza presenti nelle dichiarazioni dei redditi e che possono portare al blocco dei rimborsi Irpef nei confronti degli eventuali aventi diritto.

Cosa dice il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate

Ovviamente, per poter valutare la suddetta incoerenza degli elementi presenti in dichiarazione, come specifica il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, viene effettuato un confronto tra quanto inserito nella dichiarazione precompilata dall’amministrazione finanziaria e quanto inserito dal contribuente o dal professionista abilitato da quest’ultimo appositamente delegato.

Da quanto sopra si deduce che, ovviamente, saranno soggetti a maggiori controlli quei contribuenti che avranno modificato in misura rilevante la propria dichiarazione dei redditi rispetto a quanto predisposto dall’amministrazione finanziaria. E dato che i rimborsi Irpef cominceranno ad essere erogati a partire dal mese di luglio, questi contribuenti potrebbero dover aspettare anche 4 mesi per poter vedersi accreditare il dovuto.

Gli elementi oggetto del controllo da parte dell’AdE

Come viene analiticamente spiegato all’interno del provvedimento 207079 dell’AdE, gli elementi che potrebbero portare ad un eventuale blocco del rimborso Irpef sono di due tipi fondamentalmente. Da una parte un scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente.

E dall’altra la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche.

Su questo tipo di scostamenti fiscalmente significativi può incidere qualunque tipo di modifica, ad esempio anche quella relativa a spese sanitarie e mediche detraibili.

Ovviamente, secondo le disposizioni dettate dal provvedimento dell’AdE a rischiare di più, in termini di controlli, saranno quei contribuenti per i quali negli anni passati l’Agenzia delle Entrate ha riscontrato situazioni di rischio per delle irregolarità o che hanno richiesto un rimborso superiore ai 4.000 euro. Quindi, per essere chiari, se negli anni passati si è subito un blocco preventivo del rimborso irpef da parte dell’amministrazione finanziaria si potrebbe essere di nuovo soggetti a controllo.

Il provvedimento 207079/2019 specifica anche che per l’effettiva verifica delle irregolarità riscontrate potrebbero essere necessari anche 4 mesi dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Mentre, l’eventuale rimborso, una volta espletati tutti i controlli, come specificato nel provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, verrà erogato entro il sesto mese dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.