Imu e Tari due, tra le varie tipologie di Tasse e tributi locali più invise alla stragrande maggioranza degli italiani, potrebbero ricevere uno stop, almeno momentaneo, dal Governo giallo-rosso guidato da Giuseppe Conte. Più precisamente, i tecnici del Mef starebbero lavorando per verificare la fattibilità di una vera e propria sospensione del pagamento dei tributi locali destinati, principalmente, ai Comuni con il sostegno finanziario della Cassa Depositi e Prestiti. Tale sospensione dovrebbe essere una delle nuove misure inserite nel nuovo Decreto- aprile su cui il Governo starebbe lavorando.

In questo modo si darebbe la possibilità ai cittadini di usufruire di una maggiore liquidità in questo periodo difficile.

Il meccanismo ideato dal Governo

La possibile sospensione di Imu e Tari, oltre che essere inserita nel prossimo Decreto aprile, secondo il meccanismo studiato dal Governo, non dovrebbe essere "imposta dall'alto". In pratica, ogni Comune potrà decidere autonomamente se, data la grave situazione di crisi sanitaria ed economica che sta generando l'epidemia di Coronavirus, concedere ai propri cittadini la sospensione del pagamento di Imu e Tari fino al prossimo 30 novembre 2020. Inoltre, per rendere più celere la decisione da parte degli Enti locali interessati, il Decreto aprile dovrebbe consentire che i Comuni possano deliberare la sospensione tramite una decisione della sola Giunta Comunale interessata, senza un preventivo passaggio per il Consiglio Comunale.

In questo modo si dovrebbe riuscire ad evitare anche la riunione dei due organismi comunali, anche se solo in video-conferenza, vista la delicata situazione sanitaria che il Paese sta vivendo.

L'intervento dello Stato e della CdP su Imu e Tari

Come si è chiarito potrebbe non trattarsi di una sospensione generalizzata. La facoltà, concessa dal Governo ai singoli Comuni, di scegliere se sospendere la riscossione di Imu e Tari dai propri amministrati, dipende anche dal fatto che le somme in gioco sono molto elevate.

Infatti, solo per quanto riguarda l'Imu, dovrebbe essere sospeso l'acconto di giugno, con un mancato introito per le varie casse comunali di circa 10 miliardi di euro complessivamente. Per non parlare poi della prima rata della Tari che, sempre complessivamente, dovrebbe valere circa 5 miliardi di euro. Anche perché, come ha ricordato recentemente il Ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, le risorse dovranno essere finanziate in larga parte a debito.

Comunque sia, queste misure darebbero una bella boccata di ossigeno a molti cittadini che, già oggi, sono in difficoltà economiche perché non possono lavorare e stanno finendo i risparmi.

D'altra parte, è facile immaginare che saranno molti i Comuni che, soprattutto in questa fase di crisi sanitaria acuta, decideranno di concedere la proroga dei versamenti ai propri amministrati. Di conseguenza, per rendere fattibile la sospensione di Imu e Tari sarebbe necessario un forte sostegno economico - finanziario alle casse comunali. Per questo il Governo starebbe pensando di inserire nel Decreto di aprile uno specifico Fondo di sostegno dedicato agli Enti Locali con una dotazione iniziale che potrebbe variare dai 2 ai 3 miliardi di euro.

Fondo che potrebbe essere utilizzato per coprire, almeno in parte, i mancati introiti da Imu e Tari.

Non solo, dato che i prestiti da concedere ai Comuni per consentirgli di sospendere la riscossione di Imu e Tari potrebbero impegnare un importo molto consistente, il Governo starebbe pensando di far intervenire anche la Cassa Depositi e Prestiti. Questa dovrebbe coadiuvare lo Stato con le proprie risorse per consentire un ampliamento delle anticipazioni di liquidità extra concesse ai Comuni nell'ultima Legge di Bilancio 2020, precisamente al comma 556. Ovviamente, tali anticipazioni extra dovranno essere rimborsate alla Cassa Depositi e Prestiti entro la fine del 2020. Ecco perché la proroga di Imu e Tari sarebbe fino al prossimo 30 novembre.

Per tale motivo, il Decreto di aprile dovrebbe stabilire anche che sarà lo Stato stesso a fungere da garante di ultima istanza e che, in caso di mancata restituzione da parte dei Comuni interessati, lo Stato stesso potrà rivalersi riducendo i trasferimenti nei loro confronti.

In arrivo sospensione rate mutui comunali

Un ulteriore misura che dovrebbe essere inclusa nel prossimo Decretodi aprile e che è stata molto caldeggiata dagli Enti Locali riguarda la possibilità di congelare, almeno per tutto il 2020, il pagamento delle rate dei prestiti concessi ai Comuni. Almeno per quanto riguarda la quota capitale. Questa misura dovrebbe includere tutti i finanziamenti in essere, indipendentemente dal fatto che la controparte sia la Cassa Depositi e Prestiti o un Istituto di Credito privato.

Su tale misura starebbe lavorando alacremente il viceministro dell'Economia Laura Castelli che, in una recente intervista, ha fatto capire che questa misura dovrebbe essere propedeutica alla più grande operazione di accollo dei mutui da parte dello Stato. Anche questa misura, pur se in un'ottica di medio periodo, consentirebbe agli Enti locali di dirottare i risparmi ottenuti per coprire le agevolazioni nei pagamenti delle tasse concesse ai cittadini. .