Le cartelle esattoriali e gli accertamenti fiscali potrebbero subire uno stop fino alla fine del mese di settembre 2020. Il Governo, e in particolare il Ministero dell'Economia e delle Finanze, starebbe lavorando ad introdurre una norma ad hoc nel Decreto aprile, in fase di predisposizione in queste ore. Non solo, ma nello stesso decreto aprile dovrebbe essere inserita una ulteriore sospensione alle procedure esecutive per i debiti con il Fisco, in particolare verrebbero sospesi i pignoramenti sugli stipendi.

Cartelle esattoriali la situazione attuale

La necessità di introdurre nel prossimo Decreto aprile una norma specifica che blocchi, almeno temporaneamente, la notifica delle cartelle esattoriali e degli avvisi di accertamento ai contribuenti, è sorta recentemente. Nello specifico, a far scattare l'allarme è stato quanto riferito dal Direttore dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Entrate - Riscossione, l'avvocato Ernesto Maria Ruffini, in audizione davanti alle competenti Commissioni della Camera dei Deputati. In particolare, il Direttore dell'Agenzia delle Entrate ha fatto notare come la sospensione dell'attività di controllo e accertamento, prevista dai precedenti decreti emergenziali firmati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, scadrà il prossimo 31 maggio.

Di conseguenza, dal 1° giugno, senza un intervento correttivo da parte del Legislatore, verranno notificati circa 8,5 milioni di atti tributari. Quindi, non solo cartelle esattoriali di pagamento, ma anche avvisi di accertamento o veri e propri atti esecutivi come i pignoramenti. Anche perché, sempre secondo quanto riferito da Ruffini nel corso della sua audizione, le Tasse che l'erario deve ancora recuperare ammontano a più di 950 miliardi di euro.

Le nuove norme che potrebbero entrare nel Decreto aprile

L'ipotesi su cui stareberro ragionando i tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze, in merito alle cartelle esattoriali e alle altre tipologie di atti tributari pronti per essere nortificati, sarebbe quella di allungare di ulteriori tre mesi l'attuale periodo di sospensione scadente il prossimo 31 maggio.

Ma ovviamente, insieme a questo si starebbe lavorando ad altri provvedimenti di natura prettamente fiscale, aventi l'obiettivo di aiutare tutti quei contribuenti italiani che, a causa dell'epidemia di Coronavirus, si trovano in grosse difficoltà con il Fisco. Uno dei primi provvedimenti che potrebbe essere introdotto nel nuovo decreto in preparazione è la sospensione dei pignoramenti sia sugli stipendi che sulle pensioni. Non solo, ma secondo il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo nel nuovo Decreto aprile dovrebbe essere introdotto anche il rinnovo di tutte le forme di ammortizzatori sociali predisposti originariamente dal Decreto Cura Italia con, in più, un ampliamento della platea dei beneficiari.

A cominciare dal Reddito di Emergenza.

Le risorse economiche a cui attingere

Per poter attuare tutte queste misure di sostegno, dallo stop alle cartelle esattoriali e agli accertamenti tributari fino alla rimodulazione e ampliamento dei vecchi ammortizzatori sociali e alla creazione di nuovi sussidi, il Governo giallo-rosso ha chiesto l'autorizzazione al Parlamento per poter sforare ulteriormente i parametri di altri 55 miliardi di euro di extra-deficit. A questo riguardo, uno dei nodi da sciogliere all'interno della maggioranza di governo è relativo a chi affidare la gestione e l'erogazione dei sussidi. C'è chi, come Italia Viva, vorrebbe che siano direttamente i Comuni italiani, più vicini ai cittadini, a gestire questa fase di aiuti.

Mentre un'altra parte della maggioranza vorrebbe continuare a lasciar fare all'Inps, oramai dotata di una consolidata esperienza al riguardo.

Tornando alle misure di carattere fiscale che, oltre allo stop alle cartelle esattoriali, potrebbero essere inserite nel Decreto aprile, si starebbe ragionando anche sulla possibilità di alzare ulteriormente il tetto delle compensazioni fiscali. Inizialmente, sembrava che il tetto massimo sarebbe stato posto a 700 mila euro di valore fra crediti e debiti fiscali. Ora, invece, sembrerebbe che il Governo sia intenzionato a portare la possibilità di effettuare compensazioni fino ad un massimo di 1 milione di euro. Tutto si deciderà, comunque, all'inizio della settimana entrante, dopo il consueto incontro tra il ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e i capigruppo della maggioranza di Governo.