I tanti patiti dello #streaming che sono costretti a spostarsi in giro per l'Europa per ragioni lavorative o per vacanza possono finalmente esultare.

Dopo la recente abolizione del roaming, ovvero dei costi di copertura dovuti all'utilizzo di reti diverse dal proprio operatore telefonico, l'Unione Europea ha stabilito che sarà possibile usufruire del proprio abbonamento streaming (Netflix o SkyGo per citare alcuni dei più famosi servizi) per guardare contenuti online anche al di fuori dei propri confini nazionali.

Contenuti disponibili anche all'estero

Prima dell'approvazione di questo nuovo regolamento, i viaggiatori europei che intendevano gustare online la propria serie tv preferita o seguire le sorti della propria squadra del cuore impegnata nel consueto incontro domenicale di campionato, erano costretti a dover rimanere entro il confine della propria nazione.

Sarà capitato a molti italiani, ad esempio, di dover rinunciare alla visione dei propri contenuti a pagamento perché non disponibili in un altro Paese estero. Tutte difficoltà che non esisteranno più a partire da domenica 1 aprile 2018, data nella quale entrerà in vigore la nuova norma che elimina definitivamente il cosiddetto geo-blocking tra i Paesi membri della comunità europea.

Un cittadino italiano che vorrà spostarsi in Germania, Francia o Portogallo, potrà usufruire dello stesso catalogo di servizi come se si trovasse a casa. Le uniche nazioni dove non sarà consentito l'accesso ai contenuti digitali a pagamento sono soltanto Norvegia, Serbia e Montenegro.

Non solo servizi a pagamento

Il nuovo regolamento che ridisegna la mappa dell'utilizzo dei contenuti streaming sul territorio comunitario era stato presentato inizialmente nel mese di dicembre 2015, ed è stato definitivamente approvato nel febbraio 2017.

La norma non riguarda esclusivamente i prodotti a pagamento, ma si riferisce anche ad altri generi di servizi come e-book, contenuti musicali, giochi, streaming sportivi gratuiti, trasmissioni televisive e radiofoniche.

Nel regolamento viene comunque specificato che se la qualità del servizio dovesse essere inferiore alle aspettative a causa di una connessione internet debole, la responsabilità non sarà comunque imputabile al fornitore. Le regole non impediscono inoltre ai provider di offrire ai consumatori che si trovano temporaneamente all'estero ulteriori servizi aggiuntivi.