Vivere su Marte è uno dei grandi sogni della Scienza mondiale ma non solo. Alcuni imprenditori come Elon Musk lavorano da anni per rendere il cosiddetto pianeta rosso abitabile dall’uomo, finanziando la delicata operazione che porta il nome di terraformazione. Il processo ha lo scopo di creare un’atmosfera nel pianeta in modo che diventi vivibile per l’uomo. Purtroppo questo processo si sta rivelando complesso e lungo più del previsto ma il fondatore di Tesla non si arrende. Intanto continuano gli studi per riuscire a portare per la prima volta un equipaggio umano sul suolo marziano e la Nasa ha ipotizzato i primi modelli di abitazione adatta allo spazio.

Bisogna lavorare sull'anidride carbonica di Marte

Allo stato attuale delle cose camminare sul pianeta rosso comporterebbe l’ebollizione ed evaporazione di tutti i fluidi corporei, con conseguenze ben immaginabili. Questo fenomeno è dovuto alla quantità di anidride carbonica (CO2) presente su Marte, insufficiente per raggiungere quello che gli scienziati chiamano “Limite di Armstrong” ovvero intorno ai 75 millibar di pressione. Colmare il divario di anidride carbonica è la parte più difficile da affrontare in quanto al momento non esistono strumenti tecnologici in grado di farlo. Sembra quasi impossibile anche riuscire a recuperare la CO2 presente nell’acqua congelata situata nei poli marziani.

Insomma il sogno di Musk sembra ben lontano da realizzarsi e la terraformazione è davvero complessa da attuare.

E' essenziale creare e mantenere un’atmosfera su Marte per poter camminare sulla superficie

Come accennato a inizio articolo, per rendere il pianeta rosso vivibile occorre creare sullo stesso un’atmosfera ma non è tutto.

A complicare ulteriormente un’operazione per niente facile vi è il delicato compito di proteggere il risultato ottenuto. L’ipotesi è quella di inviare numerosi satelliti nello spazio che vadano a creare una sorta di scudo protettivo attorno all’atmosfera marziana una volta creata dato che, se la stessa venisse meno, non sarebbe più possibile sopravvivere per l’uomo.

Le ipotesi per ovviare a questo problema e a quello descritto in precedenza sono tante ma la volontà di Musk è di continuare a investire nella ricerca per risolverli entrambi nel miglior modo possibile, senza dover creare dei bunker sul pianeta rosso dove le persone potranno vivere al riparo dalle radiazioni ma senza poter uscire.

La Nasa ipotizza le abitazioni per abitare su Marte

Se l’imprenditore lavora sulla terraformazione, la Nasa intanto progetta le prime ipotetiche abitazioni per poter vivere e lavorare nel pianeta rosso. Si tratta, in realtà, di un concorso con 18 team che si sono sfidati realizzando quelli che potrebbero essere i futuri habitat marziani (due dei quali possono essere visti grazie ai video a fine testo).

Insomma il sogno dell’uomo e della scienza di vivere su Marte potrebbe un giorno diventare realtà anche se il percorso sarà lungo e difficile. Bisognerà anche lavorare sulla diminuzione dei costi: il prezzo stimato per prendere parte alla missione di Musk è di circa 500 mila dollari, cifra che limita di molto la platea di volontari per il progetto. Gli intoppi non mancano ma la scienza come sempre si evolve, anche se è ancora lontana la risposta alla domanda su dove si troverà l’uomo tra 100 anni, ancora sulla Terra o su un altro pianeta?