In un futuro non tanto lontano, probabilmente si potrà dire definitivamente addio agli auricolari per ascoltare suoni o voci. Nel corso di una ricerca effettuata presso i laboratori del National Institute of Science and Technology di Ulsan (Corea del Sud) è stata introdotta una nuova invenzione che permette di recepire suoni dalla pelle.

Si tratta dei cosiddetti "cerotti smart", che permettono di registrare e riprodurre suoni e voci con il solo ausilio della pelle. Questa scoperta, qualora fosse perfezionata e immessa sul mercato, potrebbe portare alla sostituzione di accessori audio quali microfoni e altoparlanti.

Le caratteristiche dei cerotti per ascoltare

I nuovi cerotti "altoparlanti" si basano su particolari nanomembrane trasparenti e flessibili che contengono un sottilissimo reticolo di fili d'argento. Ed è proprio questo materiale che garantisce al dispositivo di godere di determinate qualità, come flessibilità e trasparenza. Allo stesso tempo, la loro caratteristica principale consiste nella capacità di condurre segnali acustici.

Queste innovative membrane che rendono la pelle hi-tech, in futuro potrebbero essere particolarmente utili per i disabili, o anche per il riconoscimento vocale per sbloccare smartphone e computer. Il funzionamento di questi cerotti tecnologici è stato ampiamente descritto sulla rivista "Science Advances".

Due tipi di "cerotti smart"

Dall'istituto coreano sono emersi due tipi di "cerotti smart": "altoparlante" e "microfono", che svolgono due funzioni contrapposte. I primi si basano su un sistema di surriscaldamento del reticolo (fino a 33 gradi) grazie al segnale audio elettrico che proviene dal lettore musicale. Le diverse variazioni della pressione nell'aria circostante sulla pelle, vengono recepite dall'orecchio umano come onde sonore.

Invece i cerotti microfono agiscono seguendo una modalità diametralmente opposta: tramutano le onde sonore prodotte dalla voce in segnali elettrici e, in un secondo momento, vengono trasferiti su dispositivi esterni quali smartphone e computer, per far sì che possano essere memorizzati e riprodotti.

Infine il dispositivo tecnologico è anche in grado di registrare i suoni emessi dalla bocca e, se applicato sulla gola, può recepire le parole in base al movimento delle corde vocali.

Gli studiosi della Corea del Sud hanno fatto sapere che sarà necessario proseguire con la ricerca per perfezionare ulteriormente l'invenzione, garantendo una maggior precisione nella distinzione di parole e voci.