L’utilizzo di internet da parte della popolazione globale sta diventando sempre più necessario. In questi ultimi giorni di emergenza sanitaria l’isolamento a casa richiesto da alcuni paesi per contenere la diffusione del coronavirus, sta spingendo ad un uso sempre più massiccio della rete. Il traffico su internet aumenta. Si sviluppa sempre più la tecnologia satellitare in grado di estendere la rete a livello globale, anche nei luoghi più remoti, per fornire l’accesso ad una connessione ad internet ad alta velocità. Arianespace il 22 marzo scorso, ha gestito il lancio di 34 piccoli satelliti a banda larga per conto di OneWeb.

La rete OneWeb lancia altri 34 satelliti per l'internet globale

Una curiosità riguarda il fatto che il lancio è stato dedicato ad Aleksej Archipovič Leonov (1934-2019), il cosmonauta sovietico che per primo, nella storia delle esplorazioni spaziali, usciva da una navicella spaziale nel 1965 per rimanere sospeso nello spazio. Il razzo Soyuz di Arianespace è decollato dal cosmodromo russo di Baikonur in Kazakistan, rilasciando 34 satelliti. Attraverso la propulsione elettrica a bordo, Arianespace porterà i satelliti dai 450 km di altezza, dove sono stati rilasciati, alla loro orbita finale che sarà anche quella operativa, pari a 1200 km di altezza.

OneWeb, finanziata dalla banca giapponese Soft Bank Corp, ha siglato un contratto con Arianspace affidandogli in totale 22 lanci, di questi ne sono stati effettuati soltanto tre.

La costruzione dei satelliti è stata affidata a Airbus Defence and Space. I satelliti sono stati realizzati in Florida, a Merritt Island.

Il mercato della comunicazione a banda larga sta crescendo e diventerà sempre più competitivo

La compagnia OneWeb ha già effettuato altri due lanci in passato. In questo terzo lancio diventano 74 i satelliti che la compagnia ha rilasciato nell’orbita terrestre bassa.

La compagnia prevede di arrivare a portare a livello regionale, 300 satelliti entro la fine del 2020 e a 588 satelliti, a livello globale nel 2021. OpenWeb fa sapere inoltre di voler procedere con il lancio di 60 satelliti di riserva, per completare la costellazione iniziale di 648 veicoli spaziali. Ma la data dell’operazione non è ancora certa.

Starlink di SpaceX negli ultimi mesi aveva già lanciato 240 satelliti della costellazione. Il Progetto Kuiper di Amazon aveva predisposto il lancio nel 2019 di 3.236 satelliti. Non solo OneWeb, Amazon, Space X, anche società come Facebook mostrano un forte interesse verso questo tipo di mercato. Una tecnologia che offre maggiori vantaggi economici e una più bassa latenza, rispetto al servizio internet fornito dai satelliti in orbita geosincrona, come quelli di Viasat e Hughes Network Systems.

Per gli astronomi si tratta di un’altra forma di inquinamento luminoso

La situazione preoccupa molti astronomi e astrofili. L’aumento delle costellazioni satellitari fa aumentare il traffico all’interno dell’orbita terrestre bassa, quella al di sotto dei 2.000 km.

L'Unione Astrofili Italiani (Uai) all'inizio del 2020 ha avviato il programma SatMonitor (Satellite Monitoring System) attraverso il quale controllare l'impatto dei satelliti. Dalle ricerche degli astronomi si è riscontrato che i satelliti si dispongono in modo allineato nel cielo, come fossero file di perle ed inoltre possono riflettere la luce del Sole. Questo può interferire con le fasi di osservazione degli astronomi rendendo più complicato il loro lavoro.

L'Unione astronomica internazionale (Iau) insieme all'Agenzia spaziale europea (Esa) e altri enti continuano costantemente a monitorare la situazione.