Tra i film che inqueste ultime settimane sta facendo incuriosire gli appassionati difantascienza e di horror c'è senz'altro TheBay, evidentemente per il tipo di pubblicità che la distribuzione sta orafacendo tramite un trailer che mostra solo poche scene, senza spiegare molto mafacendo intuire qualcosa.
The Bay, chepotremo vedere nei nostri Cinema a partire da mercoledì 6 giugno, ha comeregista il veterano Barry Levinson,attivo settantunenne che gli appassionati conoscono soprattutto per il suo filmpiù famoso, quel "Rain Man" che gli fece vincere un meritato Premio Oscar nel1989, ma anche per altri film che gli valsero grandi elogi quali "Il Migliore","L'Uomo dell'Anno", "Sleepers"; gli attori protagonisti sono Kristen Connolly, già in "Quella casanel bosco", "Revolutionary Road", "Mona Lisa Smile", e Christopher Denham, fattosi conoscere con "La guerra di CharlieWilson" e "Shutter Island".
La trama di The Bayè incentrata su tematiche ambientalistein quanto tutto parte dal concetto che l'inquinamento è uno dei problemi piùgravi del nostro tempo e che porta spesso a conseguenze inattese,incontrollabili e ovviamente gravissime: nel film si immagina che in unapiccola cittadina americana sulla costa un parassita marino subisca dellemutazioni genetiche e cominci a infettare le persone, portando ad una strageche comincia proprio il 4 luglio, la Festa dell'Indipendenza Americana.
La cronaca delle vicende è affidata al punto di vista di unareporter televisiva che si trova nei pressi per riprendere i festeggiamenti,ovviamente non voluti sospendere dal sindaco della città che, nonostante siastato avvisato da due scienziati accortisi della tossicità presente nelleacque, non vuole diffondere il panico tra la popolazione: ovviamente si trattadella classica scelta sbagliata, visto che l'infezione dilaga velocemente e lepersone diventano vittime di questo parassita mutante che non solo infetta ilcorpo ma anche prende il controllo della mente.
The Bay è un film decisamente a basso costo, solo 2milioni di dollari di budget, realizzato in poco più di due settimane: sembradunque un progetto che dovrebbe essere non proprio alla portata di un granderegista come appunto è Barry Levinson;tuttavia il regista ha creduto fortemente nel progetto per diversi motivi: oltrealle tematiche ecologiste, a convincerlo ad accettare il lavoro è stata lavoglia di catalizzare l'attenzione del pubblico su questi problemi tramite l'usodi un film horror, di un racconto,che a differenza di ottimi prodotti come i documentari riesca però a farsinotare maggiormente nel grande calderone dei mass-media, dove spesso si fannopassare quasi inosservate le notizie relative all'ambiente ed ai suoi problemi.