L'università italiana lancia una nuova sfida: requisito indispensabile per la gara? Avere un lato B o un decolletè procace e generoso; chi sia la studentessa più brillante e intelligente della facoltà, dunque, non è fondamentale.Stiamo parlando delle ragazze milanesi che, da una settimana a questa parte, si stanno sfidando a suon di foto hot e scatti sexysui social network più noti, seguendo la scia del tormentone # Escile.

Una lunga carrellata di reggiseni, mutandine e scollature

La 'lodevole' iniziativa è stata lanciata sui profili social di università e scuole meneghine, attraverso i quali gli studenti vanno alla ricerca di qualcuno e fanno segnalazioni di vario genere: quelli del Politecnico di Milano sono arrivati per primi, poi sono arrivati quelli della Statale, quindi la Bocconi e infine quelli della Cattolica; e, tra i nomi delle studentesse scritti con il pennarello e i cuoricini disegnati sopra prosperosi petti e lati B femminili, cominciano a far capolino anche torsi depilati dei compagni di corso e pettorali scolpiti, per la gioia delle gentili donzelle.

'Per gli studenti e le studentesse è come stare in una sorta di mercato concorrenziale: prima le tette sotto magliette aderenti - spiega il gestore di una pagina, la 'Spotted Bocconi Milano' - poi, un 'competitor' si sfila la maglietta per conquistare una fetta di mercato maggiore, lasciando però il reggiseno; fino a che la competizione arriva al culmine e, voilà, anche quello scompare'

C'è chi storce il naso accusandoli di cattivo gusto

Ma la loro risposta, all'accusa di esibizionismo gratuito e volgare, rispondono in questo modo: 'Fatevi una bella risata!'. A quanto pare il trend si allarga a macchia d'olio anche altrove, non solo nelle università milanesi ma anche a Modena, Pavia e arriverà chissà dove.

In questa singolare sfida a colpi di lato B e décolleté - di ogni misura- una studentessa di Cattolica vince per distacco prendendo in giro, in un video, le altre studentesse in gara.Ovviamente non tutti si dichiarano entusiasti dell'iniziativa, giudicata indecorosa e offensiva per il nome dell'università e per gli stessi studenti.

Riflettendo, possiamo anche riderci su, certo. Ma è triste, comunque, constatare quanto abbiano perso di significato certe battaglie, quelle combattute da moltissime donne negli anni 70: per la parità, il rispetto verso il corpo femminile, l'aborto, il divorzio e altro ancora; tutte battaglie vinte lottando duramente, che oggi le loro figlie si ritrovano servite su un piatto d'argento, senza comprendere pienamente quanto sono costate alle loro madri.

Quel che dà un pizzico di malinconia, forse, è che le contraddicono sculettando in TV (o sui social) con un filo interdentale infilato nel loro prosperoso lato B. Ma si, ridiamo pure, intanto chescatti e video continuano a diffondersi in rete.