Il 23 giugno 2017 si è tenuto a Bologna un incontro con lo scrittore Sergio Bambarén che dopo Trieste, Monfalcone, Mestre e Senigallia, conclude il tour italiano per la promozione del suo ultimo libro: "Storia della piccola volpe che mi insegnò il perdono".

Il sognatore si racconta

Bambarén esordisce spiegando chi è, secondo lui, un sognatore: un uomo rimasto bambino, colui che crede che niente è impossibile e che ascolta la voce del suo cuore per trovare la sua strada. "Ricordate che l'unica cosa che ci impedisce di realizzare i nostri sogni è la paura" (S.B.).

La semplicità della sua vita è una delle cose che più ama. Un tempo ingegnere chimico, Sergio decide di lasciare il suo posto di lavoro per trovare il vero scopo della sua esistenza: "molte delle cose che credevo un tempo fossero importanti, oggi non lo sono più. Una volta vivevo per lavorare e lavoravo per vivere. Non ero felice ed è stato l'errore più grande della mia vita". Tre anni fa, decide dunque di trasferirsi in un piccolo paradiso e costruire da sé, con materiali riciclati, un'abitazione che chiama "la Casa di Luce".

E' proprio in quel luogo che Sergio incontra per la prima volta Chiqui, la piccola grande volpe cui decide di dedicare il suo libro.

Il messaggio del libro

Sergio sostiene che è stata proprio Chiqui a dargli la spinta per imbarcarsi in una nuova avventura, dedicare se stesso a proteggere coloro che non hanno una voce e cercare di far capire a tutti gli esseri umani quanto sia importante difendere e preservare la Terra con tutte le sue forme di vita.

Chiqui gli permette di incontrare i suoi amici: un formichiere, una tartaruga, gabbiani e granchi, e ognuno di loro avrà qualcosa da mostrargli, una storia da raccontargli. La realtà che gli si paleserà ascoltando le loro vicende, è che l'essere umano sta rendendo la nostra casa, il nostro pianeta, un posto inospitale. Anche nei posti più selvaggi e incontaminati, la sua opera arriva, gli habitat mutano, divenendo non più idonei ad accogliere la vita.

C'è ancora speranza

Bambarén è però speranzoso che le cose possano ancora cambiare: "La natura mi ha insegnato quanto è bello il mondo, e Madre Terra ci sta dando una seconda possibilità, un'occasione per rimediare e non commettere più lo stesso errore". Ogni piccolo nostro gesto può essere un inizio e tutti noi possiamo fare qualcosa. Proteggiamo la natura imparando a conoscerla e rispettarla perché è la nostra casa, non ne abbiamo una di riserva e non dobbiamo dimenticarlo.