Come molti addetti ai lavori avevano pronosticato, la serata del David di Donatello è stato un discorso a due tra Riccardo Sorrentino e Paolo Virzì, ad oggi i registi di maggior spicco del Cinema italiano. La sfida tra i due può sostanzialmente considerarsi finita in parità: se il regista premio Oscar con il suo "La Grande Bellezza" porta a casa il maggior numero di statuette (9), il buon Virzì con "Il Capitale Umano" regge meritatamente il confronto con ben sette riconoscimenti, tra il quali quello più ambito di tutti: il David di Donatello come miglior film italiano.

Chi torna a casa masticando un po' di amaro in bocca è Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, che con il suo "La mafia uccide solo d'estate" si guadagna il meritatissimo premio come Miglior Regista Esordiente, ma che con la qualità della sua opera avrebbe potuto avere maggiori riconoscimenti.

Per quel che riguarda le vicende della serata, la regina è stata l'intramontabile Sophia Loren, che non ha nascosto la commozione quando ha ricevuto il David speciale direttamente dalle mani del figlio Edoardo Ponti. La stessa Loren è stata protagonista, suo malgrado, di un siparietto con il conduttore Paolo Ruffini. Ruffini ha accolto la Loren sul palco mostrando la sua ammirazione con una frase un po' fuori luogo ("Signora Loren, lei è sempre una topa meravigliosa"), e alle continue e incalzanti domande del conduttore livornese la Sofia nazionale gli ha fatto notare di aver detto una "bischerata", e di parlare un dialetto che non conosce.

In effetti la conduzione di Ruffini ha suscitato notevole imbarazzo (ha avuto anche una piccola discussione con Marco Bellocchio), ma, conoscendo la verve del personaggio, probabilmente i vertici Rai avrebbero dovuto preventivare questi "incidenti di percorso".