La comicità è un'arte che appartiene a pochi, e soprattutto sono pochi coloro i quali la sanno ben dosare, evitando di trascendere in qualunque occasione in battute triviali che non fanno per niente ridere, ma che soprattutto possono rovinare una carriera. Questo è successo a Paolo Ruffini, comico toscano, che nelle vesti di presentatore della 58^ edizione degli Oscar del Cinema italiano, ha collezionato una serie di gaffe clamorose e di battute fuori luogo che non sono piaciute né agli ospiti in platea, né soprattutto ai telespettatori. Ma il 35enne attore livornese è finito nell'occhio del ciclone per una "battutaccia" fatta a Sophia Loren.

La grande Sophia, salita sul palco per ritirare il David di Donatello per l'interpretazione in "Voce umana" di Jean Cocteau, si è sentita dire: "Signora Loren, lei è sempre una topa meravigliosa" da Ruffini. Gelo e imbarazzo in sala, con la 79enne attrice italiana che, visibilmente infastidita, ha reagito con grande signorilità, parlando di "bischerata" e liquidando l'episodio affermando di non capire il dialetto toscano. Unita ad un'altra gaffe verso Marco Bellocchio, che secondo il comico livornese sarebbe stato scoperto soltanto adesso negli Stati Uniti, la performance di Ruffini ha indignato i telespettatori, i quali hanno riversato la propria delusione nei confronti dell'attore toscano sui social network.

L'associazione "la rete delle reti femminili" si è scagliata pesantemente contro Ruffini, definendolo sulla sua pagina Facebook conduttore "maleducato" e "incapace" e soprattutto un comico che fa riferimento ad una serie di battute di stampo maschilista. Ma le maggiori proteste sono piovute proprio sul profilo dell'attore, attaccato per non essere stato all'altezza dei grandi nomi del cinema presenti in platea e soprattutto per le battute infelici fatte a Bellocchio e alla Loren i quali - secondo gli utenti del web - da grandi signori e maestri quali sono, avrebbero evitato di scendere ai suoi livelli e di fargli fare un'enorme figuraccia.

Infine, elogi a Paolo Virzì che ha richiamato il conduttore in diretta, invitandolo a moderare il lessico, e all'attore Valerio Mastandrea, per l'ironia con cui ha detto la verità sulla brutta conduzione di Ruffini: "Un applauso per un altro che ci ha provato e non ci è riuscito?" ha detto l'attore romano, continuando con una battuta sulla carriera del comico livornese che rischia di restare ferma per qualche mese dopo la serata dei David di Donatello. Insomma, se voleva innalzare del polverone intorno a sé, Paolo Ruffini c'è riuscito benissimo. Resta da capire, però, fino a che punto gli sia convenuto.