Arrivano notizie positive in casa Berlusconi dal processo di separazione dall'ex moglie Veronica Lario. La corte d'Appello di Milano, ha deciso infatti di ridurre il mantenimento che l'ex presidente del consiglio doveva versare alla Lario costringendo quest'ultima a rinunciare a 36 milioni dei 108 che Berlusconi le aveva versato nei tre anni di separazione. I giudici assegnano alla donna non più tre milioni al mese bensì due milioni. Questo vuol dire che viene abbassato di un milione la decisione presa dalla sentenza in primo grado ma viene comunque aumentata di circa 600 mila euro la decisione dei giudici del divorzio che avevano fissato un assegno mensile di 1,4 milioni al mese.

Il tutto le spetta poiché nonostante un patrimonio molto alto, Veronica Lario è molto meno ricca dell'ex marito e ciò le ha consentito di ricevere un assegno così alto proprio perché Berlusconi deve garantirle lo stesso tenore di vita che faceva mentre erano sposati.

Una causa iniziata nel dicembre del 2012

Nel dicembre del 2012 fu proprio Veronica Lario ad avviare le pratiche per la separazione e il divorzio. Il tutto tramite gli avvocati Morelli e Ciccarese che hanno fatto in modo che la Lario avesse il mantenimento. I quasi 100 mila euro al giorno che le erano stati assegnati andavano sommati poi alla sua permanenza nella villa di Macherio dove la donna aveva cresciuto i suoi tre figli avuti dall'ex premier ossia Barbara, Luigi ed Eleonora.

Una villa che procura spese da circa 1,8 milioni all'anno. Una sentenza che Berlusconi non riusciva proprio a digerire e che lo ha portato a fare causa tramite i suoi legali.

E già 11 mesi fa Berlusconi aveva cominciato a intravedere buone notizie con la sentenza di divorzio che da 3 milioni aveva abbassato la cifra a poco meno di un milione e mezzo.

I legali stanno però ancora lavorando sul caso cercando una soluzione per i versamenti. Gli avvocati vorrebbero infatti evitare a Berlusconi lo stress di pagare un assegno a vita facendogli così versare la cifra in un unico assegno annuale. Nella somma confluirebbe anche l'aspettativa di vita dell'ex premier. La Lario ovviamente potrebbe ricorrere in Cassazione contro la riduzione del suo assegno.