Un film sull'Autostrada del Sole, questo è "La strada dritta". Mini serie in onda su Rai Uno lunedì 20 e martedì 21 ottobre alle 21:15. Tratto dal Romanzo di Francesco Pinto, il film racconta le vicende degli uomini impegnati nella progettazione e costruzione di un'opera impossibile. La storia di una grande impresa nazionale, in occasione dei primi 50 anni di storia. Mezzo secolo fa, infatti, venne inaugurata l'Autostrada del Sole.
La prima strada a scorrimento veloce. Unisce finalmente il nord e il sud dell'Italia. Uno dei simboli del progresso di quegli anni. L'Autostrada del Sole accorcia le distanze: permette agli italiani di andare in vacanza, trasportare merci più velocemente lungo lo stivale, intraprendere nuove avventure.
Il libro e la storia
Scritto da Francesco Pinto, dirigente Rai ed ex direttore di Rai 3, racconta in forma romanzata un'avventura durata otto anni. Tanto ci volle per costruire 755Km di autostrada, per collegare Milano a Napoli. Sembra incredibile eppure è accaduto in Italia, dal 19 maggio 1956 al 4 ottobre 1964.
Un esercito di manovali, tecnici, carpentieri e progettisti lavorano senza sosta per consegnare la strada nei tempi stabiliti: finiscono addirittura in anticipo. Vengono costruiti 113 viadotti sospesi, 572 cavalcavia, 38 gallerie, 57 raccordi. In pochi ci hanno creduto, pochi i soldi e nemmeno un progetto definito sulla carta. Costruito sul posto, metro dopo metro, chilometro dopo chilometro. I plastici dell'autostrada italiana vengono richiesti al MoMA di New York: il più importante museo d'arte moderna.
Nel libro molti personaggi sono inventati. La parte storica si fonde con descrizioni tecniche, alternate da pagine di vicende personali. Per quanti lo hanno letto, forse, un po' troppe pagine mielose e una finzione confusa troppo con gli eventi reali.
Comunque, il racconto di uno spaccato positivo dell'Italia.
Il cast e la trama
Una storia tutta italiana, fatta da uomini italiani e interpretata da un cast artistico tutto made in Italy. Ennio Fantastichini interpreta l'ingegnere Fedele Alcova, amministratore delegato di Società Autostrade. Il trascinatore di un manipolo di uomini con una storia personale da riscattare. Uomini che dicono e fanno. Accanto a lui vuole il progettista Giovanni Nigro, interpretato da Giorgio Marchesi, scampato alla campagna di Russia al prezzo del suo onore. Gli uomini venuti dal sud, per salvarsi dalla fame in un lavoro dignitoso sono tanti. Tra essi il giovane napoletano, operaio, Pietro - veste i suoi panni Carmine Recano - intenzionato a portare a termine quella strada.
Pietro (nel libro Gaetano De Angelis) lo promette ad Alcova, lo vuole per se stesso e per la sua Angela (Raffaella Rea), alla quale ha promesso di ritornare a Napoli da lei e i loro figli. Anita Caprioli interpreta Bruna, giovane e bella architetto di un'Italia ancora molto al maschile. Valeria Bilello è Maria, una donna delicata con il sogno di diventare sarta.
La Rai propone un film e una storia di quegli italiani che hanno saputo ripartire, nonostante una guerra appena alle spalle. Un altro esempio di come si possa costruire qualcosa di bello e di buono, proprio nei momenti più critici della nostra storia.