Secondo le ultime news il mistero della morte della madre di Costigliole Elena Ceste prende la direzione dell'omicidio passionale in quanto dall'esame dei tabulati telefonici ad opera degli investigatori c'è la possibilità che il marito della donna, il 44enne vigile del fuoco Michele Buoninconti, abbia avuto accesso non solo agli sms della moglie ma anche ad alcuni messaggi su facebook che lei scambiava con gli amici, come moltissime persone fanno nell'epoca della ben nota globalizzazione della comunicazione ipertecnologica, che ci offre davvero mille modi di comunicare, forse creando anche qualche equivoco di troppo.

L'associazione degli avvocati matrimonialisti segnala infatti che oggi la maggior parte delle separazioni avviene proprio a causa di incidenti di percorso legati a messaggi "intercettati" in modo più o meno casuale. Potrebbe essere questo il caso della coppia Ceste/Buoninconti? C'è questa possibilità a questo punto, anche tenendo conto del fatto che il vigile del fuoco, che le ultime news descrivono molto impegnato dal suo lavoro, è una persona molto gelosa.



Indubbiamente la lettura di messaggi "scomodi" o male interpretati potrebbe avere generato non poche problematiche di coppia, che tra l'altro secondo quanto rivelato dai genitori di Elena Ceste non stava attraversando un momento facile.

C'erano quindi tutti gli ingredienti per l'esplosione di una crisi: lui geloso, lei stressata da una vita familiare impegnativa visti i quattro figli, una realtà di provincia fatta di percorsi e volti sempre uguali, l'occasione di un po' di evasione grazie ai mezzi di comunicazione scoperta o forse equivocata da parte del marito Michele Buoninconti.

Tanti gli indizi contro di lui ma la prova definitiva non c'è e se l'uomo non crollerà e continuerà a dichiararsi non colpevole non sarà certo facile dimostrare che è stato lui ad uccidere Elena Ceste e a nascondere il suo corpo. L'uomo è infatti indagato anche per occultamento di cadavere. Non sarà facile risalire a chi si è appropriato della password dell'account facebook di Elena Ceste ma è chiaro che questa scoperta potrebbe avere stressato non poco la donna che in questo modo oltre che spiata si sentiva anche minacciata da qualcuno che indagava sulla sua vita privata. Una situazione che provocherebbe imbarazzo a chiunque.