La sera del 13 dicembre 2009, durante il classico shopping natalizio, Massimo Tartaglia finì per caso nel cuore del comizio del Pdl, mentre l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si lanciava nella sua retorica. Un monologo in cui si vantava di quanto fosse bello e buono il suo Governo. Urtato dalle due ore di monologo di Berlusconi, Massimo Tartaglia si ritrovò fra le mani una statuina in metallo del Duomo e lo scagliò contro il premier facendo centro. Questo gesto di Tartaglia costò diversi interventi di chirurgia plastica a Berlusconi.



Massimo Tartaglia, vita e provino per Babbo Natale

Stigmatizzato dalla politica italiana per il suo gesto folle, Massimo Tartaglia è stato considerato da alcuni un eroe nazionale da altri un idiota attentatore. Dopo il processo con rito abbreviato, Tartaglia è stato assolto e ritenuto incapace di intendere e di volere (alias squilibrato) nel momento stesso in cui ha compiuto il gesto folle. In molti si sono chiesti che fine abbia fatto, specie in un momento negativo per l'ex Cavaliere la cui uveite sta peggiorando e che è stato costretto ad un nuovo ricovero al San Raffaele di Milano per problemi all'occhio sinistro.

A distanza di cinque anni, nel corso dei quali Massimo Tartaglia è stato rinchiuso nella comunità per disabili psichici a San Colombano al Lambro e da cui è poi uscito, Tartaglia rispunta fuori nello stesso periodo dell'anno, a dicembre in pieno clima natalizio, nei panni di un Santa Claus ingrassato (forse per via degli psicofarmaci) e pacioso, che si aggira in un centro commerciale nei dintorni di Milano.

Un servizio del settimanale Oggi lo ritrae proprio così. La strana coincidenza è questa: Massimo Tartaglia, uscito dalla comunità, è tornato dai suoi che vivono a Cesano Boscone, stesso comune dove ogni venerdì Berlusconi fa volontariato in una casa di cura per anziani.

Il 30 novembre, Tartaglia ha partecipato al casting pubblico organizzato al centro commerciale Galleria Borromea di Peschiera Borromeo e si è vestito da Babbo Natale attratto dal buon cachet offerto (duemila euro) al prescelto.

Nessuno dei partecipanti al casting lo ha riconosciuto e nessuno, al momento del provino decisamente goffo di Tartaglia, ha alzato la mano per selezionarlo come Babbo Natale nei dieci giorni di accoglienza dei clienti al centro commerciale. Quando gli è stato chiesto con chi vorrebbe pranzare se fosse davvero Babbo Natale, Massimo Tartaglia, rinfrancato dal suo passato, ha risposto "con la Befana" sottolineando che oggi non si sognerebbe mai di dividere il pasto con un politico. Meglio evitare.