È stata avviata da poco la messa in onda delle nuove puntate della soap 'Le tre rose di Eva 3' sulla rete ammiraglia di Mediaset, Canale 5. Gli appuntamenti con la terza serie sono partiti dal 20 marzo 2015 e le nuove avventure hanno già cominciato ad appassionare il pubblico. I tribolamenti con cui si è aperta la nuova trama coincidono perfettamente con quelli con cui si concluse la seconda ossia con la scoperta di Aurora Taviani di essere figlia di Rosa Gori e Ruggero Camerana. A distanza di tre anni la separazione di Aurora e Alessandro dove finalmente si ritrovano con la piccola Eva. Il caso vuole però che dopo il loro incontro, Aurora sparisce nel nulla e tutti credono che sia morta tranne Alessandro che continua a cercarla. Come la seconda serie anche questa si sta rivelando essere molto intricata poiché la caccia di Aurora alle proprie certezze la porterà a disotterrare nuovi misteri che si nascondo ancora nel suo passato. Ciò che è certo è che tutti i fan sperano che alla fine l'amore trionfi.


Modifiche al palinsesto. Come accade per tutte le grandi serie, la Mediaset decide spesso di effettuare delle modifiche al palinsesto per fare in modo che le serie tv in questione ricevano più ascolti. Cambierà dunque la programmazione del terzo appuntamento con Le tre rose di Eva 3, che anziché di venerdì andrà in onda mercoledì 1 aprile. Perché? Uno degli obiettivi della Mediaset è quello di non far coincidere l'appuntamento con il venerdì Santo giorno in cui la maggior parte dei telespettatori si reca in chiesa per le funzioni religiose. Sembra così che il cambiamento sarà temporaneo e che molto probabilmente la quarta puntata andrà in onda nuovamente al venerdì. Si tratta di scelte che più volte sono state effettuate anche per le altre grandi serie come ad esempio Solo per Amore o anche Il Segreto.


Anche se queste scelte posso causare un po' di confusione agli occhi dei telespettatori ma lo scopo dell'azienda è quello di mantenere alti i numeri ascolto che negli ultimi appuntamenti ha dominato la prima serata degli italiani raggiunto una media si share che rientra nel range del 15-20 per cento.