Non si placano gli animi fra due dei programmi televisivi più visiti in assoluto nelle rispettive reti Mediaset e Rai. Affari Tuoi è il quiz di apertura dei pacchi che tutte le sere, con la conduzione di Flavio Insinna, che accompagna gli italiani durante il momento della cena, tra risate e momenti divertenti. Striscia la Notizia è il tg satirico più noto, creazione di Antonio Ricci, che vede ogni anno la giostra di conduttori ma sempre fedele alla medesima linea, denunciare, da Nord a Sud inganni e truffe, e condannare i colpevoli, anche se fanno parte della loro squadra, come è successo con Fabio e Mingo.

Ecco i motivi del contendere

Da dove nasce la polemica? Come è ovvio il terreno di scontro è rappresentato dagli ascolti che ogni sera premiano l'uno o l'altro programma. Si tratta di differenze minime, visto il largo seguito di entrambi. Ma Striscia la Notizia da tempo ha cominciato una campagna contro il programma concorrente parlando di presunte irregolarità legate al fatto che i pacchi con le cifre più alte arriverebbero alla fine della puntata proprio per la presenza di una mano che organizza dall'alto Affari Tuoi. Flavio Insinna non ci sta a queste accuse e rilancia. Il conduttore difende a spada tratta il suo programma che, secondo quanto direbbero i dati auditel, supera tutte le sere il tg satirico e, in questo modo, spiegherebbe gli attacchi da parte di Antonio Ricci.

Secondo Flavio Insinna, alla base delle accuse ci sarebbe solo tanta gelosia per i risultati e lo share televisivo del gioco dei pacchi.

Il Gabibbo risponde a Flavio Insinna

La risposta non si è fatta attendere e, usando lo stesso mezzo di Insinna, anche Antonio Ricci, con la voce del Gabibbo, ha riposto alle accuse, spiegando che il video della consegna del Tapiro non è mai andato in onda perché il conduttore di Affari Tuoi avrebbe usato parole pesanti.

Il Gabibbo, nella lettera letta in onda, ha respinto le accuse degli ascolti inferiori, sostenendo che Striscia rispetto alla passata stagione è addirittura in crescita. Siamo certi che la guerra televisiva non sia finita qui e che i conduttori di entrambi i programmi continueranno a difendere le loro produzioni e i loro telespettatori.