Io non mi arrendo è il titolo di una miniserie in due puntate, che andrà in onda su Rai Unoa partire da lunedì 15 febbraio 2016. La storia narra la vicenda di un poliziotto, portata alla ribalta grazie alla fiction che Beppe Fiorellohainterpretato indossando i panni di un eroe sconosciuto, che ha lottato per proteggere la sua gente dalle malattie causate dalle discariche abusive e dai rifiuti tossici.

Roberto Manciniè il protagonista di questa miniserie, un poliziotto campano che per primo indagò sui veleni della Terradei Fuochi. Nella serie tv, il protagonista ha un nome inventato: Marco Giordano, ma si ispira alla storia di Roberto,morto di cancro nel 2014.

Storia di una denuncia insabbiata

Tutto comincia da una scoperta investigativa dovuta alle indagini di Marco/Roberto,in seguito alla quale il poliziotto scopre che un taleavvocato, GaetanoRusso,cerca di lucrare con i rifiuti, acquistando terreni agricoli per farli diventare discariche. Il poliziotto denuncia l'imminente catastrofe che stava per abbattersi sulla Terra dei Fuochi: la sua diventa una lottaquotidiana contro le ecomafie, che però non ha successo. Se i loschi affari dell'avvocato fossero stati bloccati al tempo, racconta in tv Beppe Fiorello, laCampania non sarebbe la terra devastata e piena di malati e morti per cancro qual è oggi.

Il poliziotto, pur avendo fatto una regolare denuncia, si scontra contro l'omertà di superiori e colleghi che non vogliono toccare grossi interessi di persone potenti e pericolose, viene deriso econsideratoun pazzo rompiscatole,fissato con l'idea di lottare contro le ecomafie, un tema al tempo poco noto e sottovalutato.

Il problema rifiuti nel Sud Italia

Il problema della Terra dei Fuochi oggi ha mostrato aspetti che un tempo non si conoscevano; il povero poliziotto è morto e la sua lotta è stata vana, la zona campana della vicenda ha potuto vedere con la morte di molti suoi cittadini, e le trasformazioni del proprio territorio e i danni alll'agricoltura quanto sarebbe stato utile dare retta a Roberto Mancini.

La situazione del meridione in tema di spartizione mafiosa dei rifiuti, è oggi ben nota alle autorità: anche la Calabria ha subito gravi danni, da anni è statarilevata la connessione tra le malattie mortali aumentate in alcune zone e il ritrovamento in alto mare di bidoni con prodotto tossici e residui ospedalieri. In tutte queste zone, così come nella Terra dei Fuochi, si attendono bonifiche e rimozione dei prodotti con adeguate misure e multe nei confronti di chi ha considerato la terra campana e il mare costiero italiano terra di nessuno.