George Michael era rimasto solo la notte prima di morire. Ha forse fatto uso di cocaina? Quello che è successo non è ancora chiaro, ma una cosa è certa: non ha voluto tentare il suicidio. Sono le supposizioni fatte dal cugino Andros Georgiou, il quale rivolge parole dirette e schiette contro Fadi Fawaz, al quale rivolge anche una serie di domande per cercare di fare chiarezza. A quasi un mese dalla morte del cantante, il cugino rompe il silenzio e chiede finalmente di poter sapere la verità.

"Non vivevano insieme, ma se così fosse dov'era Fadi la notte della vigilia?"

"Ho provato a trattenermi davanti a quel tweet che ho visto quasi 10 giorni fa, ma più leggo e più scopro novità su Fadi che mi impediscono di tenere la bocca chiusa", inizia così il suo post che farà sicuramente discutere media britannici e non solo. Fadi e George non vivevano insieme, come aveva invece spiegato il fidanzato della popstar: secondo Andros Georgiou infatti Fadi risiedeva in una delle case a Regents Park. "Ma se vivevano insieme perché non erano insieme la vigilia? Perché Fadi ha dormito in macchina? Ho troppe domande nella mia mente", ha continuato a scrivere. La famiglia vuole la verità, una verità che forse, anche se in minima parte, solo Fadi può cercare di far uscire.

Sembra che George fosse ricaduto nel vortice delle droghe pesanti da almeno 4-5 mesi, sempre secondo quanto ricostruito dal cugino in un'intervista sulla BBC 2.

"Hanno trascinato George Michael sul lato oscuro"

"Nel corso degli ultimi anni la sua salute mentale non era sicuramente a posto, ma non credo che si tratti di suicidio".

Che cosa c'era nel sangue della popstar? Questo è tutto quello che chiede il cugino, cercando così di ottenere risposte ai tanti quesiti che la famiglia continua a porsi. Andros, che in realtà non è il cugino del cantante ma erano così amici da considerarsi cugini, ha poi confessato che nonostante la droga e i pensieri dell'ultimo periodo Michael non avrebbe mai tentato il suicidio.

"Sono sempre più arrabbiato per le bugie che leggo e spero che nessuno stia guadagnando un centesimo da questa storia, perché ogni soldo guadagnato per ascoltare questa specie di storia dovrebbe finire in beneficenza".