Chi non ricorda la celebre sigla di Sex and The City, la serie tv statunitense trasmessa dal canale HBO dal 1998, al 2004 alla quale sono seguiti ben due film (e non molto tempo fa Sarah Jessica Parker, che interpreta la protagonista Carrie Bradshow, non escluse la possibilità di un terzo film), in cui Carrie indossa una gonna in tulle bianco (che riapparirà nel secondo film del 2008) e viene bagnata da un autobus di passaggio a causa di una pozzanghera.

Eppure, l'inizio avrebbe potuto essere molto diverso. Innanzi tutto niente pozzanghera, niente autobus maldestro e soprattutto niente tulle.

Pare che la costumista, Patricia Field, trovò il famoso vestitino sul pavimento di uno showroom e lo acquistò per soli cinque dollari. Darren Star, creatore della serie, volle comunque una seconda scelta. Ed è proprio questa seconda scelta ad essere stata rivelata per la prima volta dopo tredici anni dalla fine di una delle serie tv più glamour degli anni 2000 da Entertainment Weekly, la celebre rivista statunitense. In questo ''inizio alternativo'' Carrie indossa un vestito attillato color azzurro pastello ed inciampa quando si trova davanti la pubblicità che la ritrae sulla nota fiancata dell'autobus. Carrie appare meno ''maliziosa'' e più ''posata''; eppure la malizia delle quattro protagoniste (e soprattutto, aggiungerei, quella della più spregiudicata Samantha Jones, interpretata da Kim Cattral), mai celata ma sempre in mostra, è stata uno dei punti forti della serie televisiva ('Finalmente le donne parlano di sesso come gli uomini').

E' stato dunque un bene che la Field e Sarah Jessica Parker abbiano lottato per il tutù, che i produttori proprio non riuscivano a comprendere.

Ma cosa rappresenta di preciso il tutù?

Il tutù trasforma Carrie in una ballerina che balla la sua vita a New York (calzando naturalmente le sue scarpe preferite, le Manolo Blahnick!), sulle note della canzone ''sex and the city Theme'' composta appositamente per la serie dal duo musicale inglese "Groove Armada''.