In questi giorni sta tenendo banco in maniera forte una grande bagarre che vede schierati, da un lato, Maria De Filippi, la produzione di Amici e, in ultima analisi, Mediaset nella sua interezza e, dall'altro, il cantautore Marco Castoldi, per tutti noto come Morgan, che ha da poco abbandonato il suo ruolo di coach della squadra bianca al serale del talent show di Canale 5. In un primo momento, il leader dei Bluvertigo ha affermato che fossero stati montati dei filmati ad hoc per dimostrare i suoi continui litigi con gli allievi e il suo disinteresse nei loro confronti.

Successivamente, però, Morgan è andato oltre e in una diretta facebook si è lasciato andare a commenti molto pesanti. Castoldi, infatti, ha definito Amici come un lager, un posto in cui dovrebbero essere mandati degli assistenti sociali per verificare le condizioni psichiche dei ragazzi, un luogo in cui avviene una manipolazione di minori e vigono schiavitù e paura. In questo modo, quindi, Marco giustificherebbe le repliche, a suo dire logicamente menzoniere, date nelle ultime ore dai membri della squadra bianca, che hanno sostenuto le ragioni del programma dichiarando che il loro coach molto spesso non si sia presentato alle lezioni e non abbia mai in alcun modo valorizzato il loro talento scegliendo adeguate assegnazioni.

Mediaset non ci sta e scatta la querela

Di sicuro sono accuse assolutamente gravissime ed era inevitabile che la reazione della dirigenza Mediaset non si facesse attendere. In una nota, infatti, si legge che l'azienda ha già messo in moto i propri legali 'per le gravi affermazioni diffamatorie rilasciate contro la Società negli ultimi giorni'.

Frattanto, diversi ex protagonisti del talent show hanno espresso la propria solidarietà nei riguardi di Maria De Filippi, una su tutti Alessandra Amoroso, che tramite un post pubblicato sulla propria pagina facebook ufficiale, parlando della sua esperienza ad Amici ha dichiarato: 'Nessuno mi ha mai imposto nulla e hanno lasciato che l'Alessandra pazzerella si potesse esprimere sempre e nella più totale libertà.

È vero, il programma era completamente differente rispetto ad oggi, ma non cambia la sostanza'. Sicuramente questa grande polemica mediatica è qualcosa che fa male, anche perché a farne le spese sono principalmente dei giovani, che in un contesto diverso avrebbero potuto ricevere dei grandi insegnamenti. A questo punto, quale sarà il prossimo atto?