Grande lutto per il cinema italiano e per lo spettacolo: si è spento stamattina a Roma Paolo Villaggio. L'illustre attore aveva 84 anni e da alcuni giorni era ricoverato presso il Policlinico Gemelli perché soffriva da tempo di diabete. Una carriera davvero indimenticabile quella di Villaggio, che grazie alla sua creazione letteraria e alla successiva realizzazione della saga cinematografica dedicata al ragionier fantozzi, regalò tante risate e divertimento agli italiani. Oltre a recitare, la star scrisse otto libri sul celebre personaggio e molti capolavori a carattere satirico.

Il figlio: "Non è facile relazionarsi con lui"

Paolo Villaggio è stato protagonista di numerose pellicole drammatiche di notevole successo di grandi registi come Federico Fellini e Mario Monicelli. Nel 1992 il celebre attore ricevette il Leone d'Oro per la carriera in occasione della 49ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nell'agosto del 2000 venne premiato col Pardo d'Oro al Festival del Cinema di Locarno. In passato, il figlio Pierfrancesco di 53 anni spese parole durissime sul rapporto con il padre Paolo. "Non è facile relazionarsi con lui. È molto egoista ed ingombrante, come quasi tutti quelli che fanno il suo lavoro - dichiarò il figlio in un'intervista a Vanity Fair di qualche anno fa -.

La prima volta che sono riuscito a rivolgergli la parola è stato circa una decina di anni fa e prima di allora non avevo mai avuto un rapporto padre-figlio regolare. Lui continua ad essere molto egocentrico. Oggi, il rapporto è divenuto più facile perché lui è anziano, è diabetico e avendo condotto una vita piena di eccessi, i segni della vecchiaia si vedono bene.

Il rancore che ho provato per anni è diventato tenerezza. Il confronto con un artista invadente come mio padre mi ha inesorabilmente influenzato. Io non mi sono mai sentito all'altezza e forse è per questo che oggi mi reputo una persona insoddisfatta".

Paolo Villaggio, non solo Fantozzi...

Paolo Villaggio non è stato solamente il ragionier Fantozzi, ma anche protagonista di "Speriamo che me la cavo", celebre pellicola tragicomica diretta dalla nota regista Lina Wertmuller nel 1992.

L'attore in quell'occasione si calò nella parte del Maestro Sporelli, un insegnante capitato per errore in una disagiata scuola elementare di Corzano. Questa è stata sicuramente una delle sue interpretazioni più amate che ha reso l'attore immortale nei ricordi e nei cuori di tantissimi italiani.