Nato a Milano, di origini calabresi, veronese d'adozione, roberto cenci è tra i più celebri e amati registi italiani. Ha iniziato come aiuto-regista per "Buona Domenica" nel 1985. È famoso per aver ideato e diretto svariati Programmi televisivi negli anni 2000, tra i quali spiccano "Buona Domenica", "Saranno Famosi/Amici di Maria De Filippi", "Donna sotto le stelle", "Natale in Vaticano", varie edizioni di "Moda Mare", "Ciao Darwin", "Ti lascio una canzone", "Volami nel cuore", "Chi ha incastrato Peter Pan?", "Baila!", "Io canto", "Lo show dei record" e "L'Isola dei Famosi".

Nel 2017 ha diretto anche "The Winner Is" con Gerry Scotti, Mara Maionchi e Alfonso Signorini. Attualmente Cenci insegna Regia Televisiva presso l'università IULM nel corso di Laurea Specialistica in TV, Cinema e New Media.

Grande scopritore di talenti, Roberto Cenci, non si ferma mai, infatti ora è al lavoro con una nuova serie in live-action, "miracle tunes". Tre ragazzine tra i 10 e i 13 anni che combattono il male grazie al canto e al ballo saranno le protagoniste di questa produzione, diventata già un fenomeno in Giappone. La realtà sarà mescolata all'animazione, in una sorta di incrocio tra i "Power Rangers" e "Violetta", per raccontare le vicende delle Miracle Miracle.

Blasteem e Roberto Cenci hanno aperto i casting per la versione europea che dovrebbe essere realizzata entro settembre 2018.

Chi volesse partecipare, deve inviare, tramite i propri genitori, un video in cui canta e balla all'indirizzo mail "casting@blasteem.com". In questo modo si potrà prendere parte ai provini che si terranno nei prossimi tre mesi.

Intervista a Roberto Cenci

Oltre ad essere un grandissimo regista e autore televisivo, è professore alla Iulm: quale consiglio si sente di dare ai ragazzi che si vogliono lanciare nel mondo dello spettacolo?

Devono studiare tanto e metterci passione. È importante conoscere il mondo della televisione a 360°, perché comunque con l'arrivo del web anche i programmi televisivi stanno cambiando.

Da cosa si riconosce un bravo regista?

Sicuramente da come crea l'impianto, lo spettacolo deve essere più fluido possibile. Il segreto è quello di avere sempre la sensazione di essere all'interno di quello che sta succedendo.

Quando lo spettatore si sente parte integrante dello spettacolo, vuol dire che dietro c'è il lavoro di un bravo regista.

Cosa fa di un programma, un programma di successo?

Tante cose, non c'è mai un solo ingrediente, o un ingrediente segreto, ma è una miscela di fattori e alchimie. A volte si lavora su una sfera di cristallo, cioè lavori su delle cose che sai far funzionare ma che comunque hanno bisogno di una grande armonia. Se prendiamo l'esempio del Grande Fratello di quest'anno, la forza è stato il cast, e quindi di conseguenza costruisci quello di cui hai bisogno sul cast che hai a disposizione. Insomma, dipende sempre dal tipo di programma.

Il suo è un curriculum esemplare: varietà, reality, talent, intrattenimento, da "Buona Domenica" a "Ti lascio una canzone", da "Amici" a "Ciao Darwin"...

C'è un programma che ha sempre sognato di seguire?

Vorrei seguire il Festival di Sanremo, non come regista, ma come direttore artistico.

C'è il rischio che un regista si affezioni ad un programma?

Il rischio c'è sicuramente. Io ne ho seguiti tantissimi, sicuramente "Ti lascio una canzone" è uno dei programmi che ho amato di più perché me lo sono ideato, scritto e realizzato.

C'è qualcosa di cui va veramente orgoglioso dopo diversi anni di spettacolo?

Ho avuto la fortuna di collaborare con svariati personaggi della televisione, i bei ricordi sono tantissimi. La creazione di "Amici" nel 2001 è stato un momento importante, una grande svolta che ancora oggi funziona.

A breve alla regia di un nuovo programma, di cosa si tratta?

E perché ha scelto di impegnarsi in questa nuova avventura?

Non è un programma, ma una serie live-action nata in Giappone, che mi ha subito colpito. Sarà una serie molto divertente, ideata per i bambini. Io, avendo figli e nipoti, seguo con grande piacere questo nuovo progetto, che credo abbia le possibilità di diventare un grande successo.

Sono aperti i casting: che caratteristiche deve avere una Miracle Tunes?

La Miracle Tunes deve essere una simpatica ragazzina dagli 11 ai 13 anni che sappia ballare e cantare. La cosa importante, a cui tengo sempre in particolar modo, è quella di parlare con i genitori di questi bambini, per spiegargli che è vero che entrano in un meccanismo di spettacolo, ma che per loro deve rimanere sempre un gioco.

Prossimi programmi

Dal 22 gennaio seguirò nuovamente "L'Isola dei Famosi", che quest'anno ha una grande novità. Tra i famosi ci sarà un non famoso, scelto dal pubblico tra gli aspiranti naufraghi del web reality "Saranno Isolani".

Progetti futuri sulla tua città, Verona?

Al momento no, quest'anno ho seguito un'infinità di spettacoli in Arena, speriamo di fare qualcosa in primavera. L'Arena è sempre d’impatto, è importante per l'opera, ma credo anche che la musica leggera abbia la sua rilevanza. Quindi mi auguro che riescano comunque a mantenere dello spazio consono all'importanza del pop.