Appare totalmente cambiata Sara Tommasi, mentre, al microfono de Le Iene, confida i suoi quattro anni di sofferenze, segnati da un lungo ricovero in ospedale, durante il quale, ammette, “Ero un'invalida, pensavo di rimanere con un po' di demenza”.

Tuttavia, grazie al sostegno della madre e ai farmaci dei quali tuttora non può fare a meno, l’ex “schedina”di “Quelli che il calcio”, ex naufraga dell’Isola dei Famosi, nonché ex Bocconiana, laureata in Economia, oggi sembra rinata e consapevole del triste passato e del duro percorso che l’aspetta ancora.

Un passato a luci rosse

Un lungo tunnel, buio, fatto di eccessi, di vizi e di “trash”, in cui si mescolano pellicole a luci rosse, esibizioni scandalose e oscenità varie, realizzate anche grazie alla collaborazione con Andrea Dipré, l’avvocato, compagno di vita e di carriera della showgirl. Un tunnel lungo quattro anni. Anni in cui ha vissuto come “un morto che camminava”, ignara delle conseguenze che quelle sregolatezze avrebbero causato alla sua immagine e alla sua Salute. Non era padrona delle proprie azioni, come lei stessa dichiara, facile preda di chi ha saputo approfittare delle sue fragilità.

“Non riuscivo a parlare, non sapevo svolgere le azioni più banali, come prendere un taxi. Non ricordavo chi ero, né dove andavo”.

Questa la drammatica confessione, a cui ha dato una spiegazione precisa: disturbo bipolare.

Cos’è il disturbo bipolare?

"Quelle cose non mi appartengono, non le avrei mai fatte. Non ero assolutamente io”.

L’affermazione di Sara Tommasi dà un’idea chiarissima di cosa significhi soffrire di disturbo bipolare o “bipolarismo”. Si tratta infatti di un disturbo dell’umore, capace di alterare le facoltà cognitive al punto da provocare una “derealizzazione”, una condizione cioè in cui si smette di sentirsi “nei propri panni” e si percepisce il proprio corpo e le proprie azioni come non autorizzate dalla propria volontà, quasi fossero gestite da un marionettista.

Viene dunque a mancare quell’equilibrio psicologico naturale, indispensabile all’autocontrollo e ciò comporta una lunaticità esasperata, con evidenti effetti nella vita personale e relazionale del soggetto. Momenti di euforia si alternano a pause di profonda depressione.

Questo è ciò che è accaduto a Sara Tommasi. Indispensabile, nella sua triste vicenda, l’affetto ed il sostegno incondizionato dei familiari, ai quali riconosce il merito della sua rinascita.