Agli occhi del pubblico, la loro condotta potrà sembrare quantomeno discutibile, ma i diretti interessati non vogliono che questa passi per una verità riconosciuta dalla legge: è con questi presupposti, sostanzialmente, che il cantante R&B Chris Brown e l'ex boss della Death Row Records, Suge Knight, hanno intenzione di sporgere denuncia presso il tribunale di competenza, in relazione ad alcune testimonianze rese nel corso del processo che vede entrambi coinvolti.

Il processo del 2014

Il 24 agosto 2014, a Los Angeles, Suge Knight fu raggiunto da ben sei colpi d'arma da fuoco al party organizzato da Chris Brown in occasione degli MTV Video Music Awards: trasportato in ambulanza al più vicino ospedale, le ferite richiesero l'intervento dei chirurghi, i quali riuscirono a salvargli la vita.

Le telecamere di sicurezza installate nella zona della sparatoria evidenziarono che Knight sarebbe stato volontariamente scelto come target dai sicari, ma il rifiuto da parte del produttore di cooperare con le autorità (fece la stessa cosa anche in occasione dell'omicidio di Tupac nel '96) non rese possibile l'individuazione dei responsabili.

Oggi Suge Knight si trova in carcere per un complicato caso di tentato omicidio: impossibilitato a pagare la cauzione di 10 milioni di dollari imposta dal giudice, l'ex mogul californiano del Rap sta attendendo l'inizio del processo (che dovrebbe avvenire a settembre) dietro le sbarre. La sua attuale condizione di detenuto, tuttavia, non gli impedisce di chiedere giustizia per tutelare la sua reputazione, e così i suoi legali hanno deciso di presentare un'istanza civile affinché la disonorevole etichetta di "scary black man" ("uomo nero spaventoso") - in relazione alle sue presunte affiliazioni malavitose - sia rimossa dal dibattimento processuale, poiché le numerose vittime (che ora stanno cercando di ottenere il risarcimento per quanto accaduto quattro anni fa) avrebbero utilizzato più volte questo epiteto per definire sia Knight che Brown in aula.

Le dichiarazioni degli avvocati

Congiuntamente a Suge, quindi, anche Chris Brown pare essersi convinto ad intraprendere un'azione legale per difendere la propria persona dall'epiteto appena riportato (poiché l'avrebbero rivolto anche a lui), ed il fatto che gli avvocati di entrambi i denuncianti abbiano presentato delle dichiarazioni congiunte, lascia intendere che l'impianto difensivo sarà orchestrato in maniera collaborativa.

"In quest’azione civile, le presunte affiliazioni con gang di Knight e Brown sono irrilevanti ai fini del processo - si legge nella nota degli avvocati - Dipingere Knight e Brown come uomini di colore spaventosi coinvolti nel crimine organizzato è un chiaro tentativo d'indirizzare l'opinione della giuria contro la difesa e di spingerla a pronunciarsi in un certo modo".

Nonostante il controverso passato di Chris Brown e Suge Knight sia stato ampiamente riportato da tabloid e notiziari, sembra proprio che i due siano determinati a chiedere alla giustizia la tutela della loro reputazione.