Il portavoce del Governo vigente nonché esponente politico del 'Movimento 5 Stelle', Rocco Casalino, è apparso nelle vesti di ospite a Che tempo che fa, il talk-show condotto da Fabio Fazio e trasmesso dalla Rai; nel corso della sua ospitata televisiva, Casalino si è pubblicamente scusato per le gravi frasi pronunciate sul conto dei più deboli, nello specifico disabili e anziani, e ha rilasciato alcune dichiarazioni circa le pesanti critiche giunte dal Movimento 5 Stelle ai danni dei giornalisti, a seguito dell'assoluzione ottenuta dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, la quale era stata messa sotto processo con l'accusa di 'falso'.

Rocco Casalino e le scuse rivolte a disabili ed anziani

Ai microfoni di una nuova puntata di 'Che tempo che fa, l'esponente del 'Movimento 5 Stelle', Rocco Casalino, si è presentato in qualità di ospite in studio, per concedersi ad un'inedita intervista, nel corso della quale il politico si è aperto sul conto di nuovi file video-audio, contenenti alcune sue dichiarazioni offensive espresse su anziani e disabili. ''I vecchi mi fanno schifo… mi irritano… i ragazzi down mi danno fastidio… Così come mi fanno schifo i ragni… non mi va di stare con vecchietti e bambini down, non mi va di perderci tempo… non mi va di stare coi vecchietti, non mi va di stare coi bambini'', queste ultime sono le parole incriminate, tacciate da molti di razzismo, affermazioni discriminatorie per le quali, stando a quanto riportato da Libero.it, Giuseppe Conte avrebbe esortato con la forza Rocco Casalino a scusarsi pubblicamente, dandogli come unica alternativa ''le sue dimissioni'' dal 'Movimento 5 Stelle'.

A 'Che tempo che fa', Rocco Casalino ha tenuto a scusarsi per le summenzionati frasi, spese sul conto di anziani e disabili, dichiarando: ''Faccio fatica a rivedermi, ho urtato tante persone, e chiedo scusa. Io sono omosessuale, ho vissuto in Germania da emigrato… sono stato vittima di bullismo e violenza'', parole forti quelle di Casalino, e altrettanto forti sono state le parole spese da Fabio Fazio: ''Prima quei termini contro le persone down, poi le aggressioni rivolte ai giornalisti, chiamati sciacalli, pennivendoli e pu****e...

che facciamo, tra 14 anni, veniamo in TV a chiedere scusa per le frasi di oggi?''. Il Vice-premier Luigi Di Maio aveva definito i giornalisti ''infimi sciacalli'', mentre Alessandro Di Battista aveva definito i giornalisti ''pennivendoli e pu****e''.