''Infimi sciacalli, pu**ane, pennivendoli, cani da riporto di Mafia Capitale'', questi sono gli epiteti affibbiati alla categoria dei giornalisti dagli esponenti del 'Movimento 5 Stelle', Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, definizioni offensive giunte a seguito della divulgazione della notizia riguardante l'assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che è stata processata per il capo d'imputazione di 'falso'. Alle offese ricevute dal M5S, il giornalista e direttore di Tgcom24, Paolo Liguori, ha risposto lanciando una provocazione, definendo debole il potere della classe Politica attuale.

Paolo Liguori vs. M5S: 'Io prostituto perché scrivo ciò che vedo'

Paolo Liguori, giornalista e direttore di Tgcom24, si è pubblicamente mostrato nelle vesti di 'prostituta', per rispondere alle offese recentemente lanciate dal Movimento 5 Stelle alla categoria dei giornalisti. Argomento di bollente discussione nel corso degli ultimi giorni sono le dichiarazioni osé rilasciate da parte di alcuni esponenti politici, in rappresentanza del 'Movimento 5 Stelle', rivolte alla categoria dei giornalisti, parole che hanno letteralmente diviso l'opinione pubblica, tant'è vero che a Roma si è tenuto un FlashMob in nome dell'ordine dei giornalisti, per contestare quanto di negativo è stato espresso dal 'M5S': ''Qui è in discussione l'articolo 21 della Costituzione, la libertà d'informazione e di essere informati'' è stato il grido di manifestazione contro il linguaggio sessista e volgare usato nei confronti del ruolo dell'informazione svolto in democrazia, principio inalienabile per il quale il giornalista e direttore di Tgcom24 ha tenuto a difendere la sua categoria, mostrandosi pubblicamente con un boa, usato sarcasticamente dal giornalista come simbolo della prostituzione.

''Buongiorno, scusate l'abbigliamento, mi sono adeguato al Di Maio pensiero e al pensiero di Di Battista, purtroppo non mi sono adeguato alla moda dei tempi, ma mi sono vestito secondo quello che veniva inteso come il mestiere di prostituta all'epoca mia, quando avevo 20 anni io l'ho dovuto fare… ma da adesso vestirò sempre così, tranne quando intervisterò persone serie, ma lo riprenderò questo boa quando naturalmente intervisterò gli esponenti dei 5 Stelle, che sono convinti che siano i giornalisti prostituti, che inventano motivi di divisione tra loro e la realtà, tra loro e la Lega… loro invece sono persone serissime, perché si scambiano baci e abbracci in pubblico e poi si scannano in privato… noi non possiamo far finta di non sapere e di non vedere… e cosa siamo?

'Prostitute''', ha dichiarato Paolo Liguori in modo sarcastico, rispondendo all'attacco del M5S, che ha di recente minacciato l'eliminazione dell'Ordine Dei Giornalisti. Liguori ha aggiunto che ritiene sia grave affibbiare l'appellativo di 'prostitute' ai giornalisti, e non per l'etichetta data ai giornalisti, quanto per l'uso dispregiativo della parola 'prostituta'.

Liguori definisce debole il potere della classe politica

Paolo Liguori, a margine della sua provocazione ha tenuto a ricordare, in un intervento radiofonico registrato on-air su Radio Cusano Campus, che la stampa e il potere rappresentano insieme un binomio indissolubile, fisiologico. ''La stampa nasce dal potere a contatto con il potere, il potere non è un concetto negativo, se non vi fosse non vi sarebbe neanche la giustizia sociale. Se un giornalista dice -io non ho nulla a che fare con il potere-, io gli rispondo che egli non ha nulla a che fare con il suo mestiere. Noi dobbiamo raccontare i fatti e dare una visione critica. Oggi il potere non è sufficientemente maturo per gestire il suo rapporto con la stampa'', ha asserito con fermezza Liguori, alludendo al potere esercitato dalla classe politica odierna.