Quando Mary, la figlia di Babbo Natale che da tempo non ha rapporti con il genitore, scopre che questi è incapace di ultimare i preparativi per i regali in seguito ad un peggioramento delle sue condizioni di salute, decide di recarsi al Polo Nord per migliorare il sistema di lavoro della fabbrica di giocattoli. La donna è infatti una rispettata manager, prossima ad una ulteriore promozione, ed è impegnata con lo storico fidanzato Luke che la accompagna nell'improbabile missione. Ma, tra inaspettati tradimenti e colpi di scena, il piano originario non andrà come previsto, costringendo i protagonisti ad una vera e propria corsa contro il tempo per salvaguardare il vero spirito del 25 dicembre.
I precedenti film del regista
Al regista Ron Underwood si devono due grandi classici dei primi anni '90, ossia Tremors e Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche, ma la sua carriera successiva non ha regalato purtroppo altri lavori degni di nota. A metà dello scorso decennio il cineasta si è cimentato anche con il filone dei film natalizi, realizzando per il il netword ABC - Family, una commedia di derivazione fantastica in cui la protagonista è Jenny McCarthy, scelta inusuale in quanto l'attrice è nota per essere stata una delle più famose e venerate conigliette di Playboy. La bionda interprete è al centro di una messa in scena canonica a dimensione di grandi e piccini e la sceneggiatura è ovviamente destinata al canonico happy ending, pur con qualche sussulto narrativo che tenta di variare parzialmente le coordinate base del genere.
Santa Baby - Natale in pericolo (conosciuto anche con il titolo La figlia un po' speciale di Babbo Natale e in onda lunedì 17 dicembre alle 21.10 su Paramount Channel) ci offre il consueto scontro tra consumismo e buoni sentimenti, tra il mondo degli affari e il ritorno ad una vita semplice dove l'amore è sempre destinato a trionfare contro ogni avversità.
La caratterizzazione del Babbo Natale di George Wendt (dalla lunga barba bianca evidentemente posticcia) è sopra le righe, con il simpatico vecchietto impegnato in corsi di pittura, lezioni di ginnastica e improvvisate jam session, e altrettanto si può dire per gli scatenati elfi prepara-regali, qui con le vesti di figuranti di bassa statura, per una modernizzazione dei canoni classici in linea con le omologhe pellicole a tema.
La relazione tra Mary e il fidanzato è al centro di una manciata di storyline secondarie che tentano di sfumare l'insieme base e aumentare la durata al minimo sindacale di ottanta minuti di visione, risultante senza infamia e senza lode per una serata senza troppe pretese.