Questa sera, martedì 8 gennaio, su Paramount Channel andrà in onda "Dragonheart 3-La maledizione dello stregone". La trama è ambientata nel IX secolo, quando la Britannia è sotto il controllo dell'Impero Romano. A causa delle difficoltà nel contenere le bellicose tribù locali, l'imperatore Adriano fa erigere il vallo di Adriano allo scopo di mettere un freno ai continui tentativi di sconfinamento. A sud del muro, in un piccolo villaggio retto con il pugno di ferro dal crudele Sir Horsa, il giovane Gareth aspira a diventare cavaliere, ma è incapace di raccogliere i tributi necessari dai suoi compaesani, vedendosi negato l'ambito titolo.

Quando una notte un meteorite cade nella vicina foresta, il ragazzo decide di avventurarsi nella boscaglia per scoprire l'accaduto, salvo imbattersi in una faida tra le popolazioni indigene: colpito mortalmente, viene salvato da un gigantesco drago, atterrato sul nostro pianeta insieme alla stella cadente, recando con sé ben nove uova della sua specie. Da quel momento in poi, l'umano e la creatura saranno legati in tutto e per tutto e, se uno dei due dovesse perdere la vita, anche l'altro morirà all'istante. Gareth si unisce così ad un gruppo di guerrieri celti, tra i quali militano la bella amazzone Rhonu e l'imberbe stregone Lorne, intraprendendo una missione da cui potrebbe dipendere il destino dell'intero regno.

Cuore di drago

Il primo "Dragonheart" (1996) è un film rimasto nel cuore degli appassionati - non solo di Cinema fantasy - per la sua abilità di unire una trama cavalleresca ad un percorso di formazione nella gestione del rapporto tra i personaggi umani e mitologici. La saga ha avuto ben tre seguiti - tutti destinati al mercato domestico - che hanno tentato con più o meno fortuna di rinverdire i fasti del franchise.

"Dragonheart 3-La maledizione dello stregone" è, come suggerisce il titolo, il terzo in ordine di realizzazione, ma in realtà si presenta come un vero e proprio prequel antecedente alla pellicola con protagonista Dennis Quaid, rivelandosi decisamente superiore sia al secondo che al quarto capitolo. Uscito nel 2015, il film diretto da Colin Teague - regista di base prettamente televisiva - ha potuto contare su un budget di 7 milioni di dollari soltanto relativo agli effetti in CG (cifra imponente, considerando la distribuzione home video) e il drago al centro del racconto risulta, in effetti, accattivante quanto basta dal punto di vista visivo.

La storia, pur seguendo il tipico canovaccio della quest di "tolkeniana" memoria, risulta gradevole e scorrevole e - complice anche l'eterogeneo cast nel quale spicca la sensuale Tamzin Merchant, interprete della combattiva amazzone - i novanta minuti di visione offrono emozioni facili ma genuine rivolte ad un pubblico di grandi e piccini. Notevole lo sfondo paesaggistico, con il verde incontaminato delle foreste a fare da sfondo alla pressoché totalità del racconto, ed efficaci le numerose scene di combattimento, con un notevole numero di comparse impiegate, e un utilizzo delle armi bianche che ha ben poco da invidiare alle contemporanee produzioni a tema come "Il trono di spade".