L'eventuale "legalizzazione della cannabis" è stato nelle scorse settimane oggetto di discussione nelle forze che, oggi, sostengono il governo. Il Movimento Cinque Stelle, infatti, si era fatto promotore di un disegno di legge finalizzato a liberalizzare le droghe, almeno quelle leggere, per evitare di darne una fonte di sostentamento al crimine organizzato, suscitando non poche reazioni contrastanti. E in merito al fattore "droga" i pareri sono molto spesso discordati, anche quando se ne parla dei talk show televisivi. Tra Andrea Scanzi ed Ignazio La Russa sono anche volate parole grosse, in un dibattito in cui l'uno e l'altro hanno manifestato posizioni particolarmente differenti.
Si parte da Morgan
Lo scenario della discussione è la trasmissione de La 7 Non è l'arena. Si parla dell'esclusione di Morgan da Sanremo quando ammise di aver fatto uso di stupefacenti. "Fu il trionfo dell'ipocrisia, fu uno - afferma Scanzi - degli ultimi colpi di coda del Berlusconismo. Non mi risulta che Morgan abbia mai detto a tutti noi di voler essere un esempio. Quello che fa un artista nel suo privato: tutto sommato chi se ne frega".
Mentre il giornalista parla si sente la voce fuori campo di La Russa che pronuncia frasi eloquenti, nel momento in cui Scanzi lamenta un ritardo nel collegamento. "Ritardo ce l'hai anche nel pensiero" dice il politico. Il pensiero del giornalista diventa ancora più chiaro qualche minuto dopo: "Se noi togliamo al pop e al rock l'alcol e la droga non ci rimane niente".
Si arriva agli attacchi personali
Quella di legalizzare le droghe leggere, quindi anche la cannabis, sembra esser un’idea che non riesce ad ottenere l'approvazione di Morgan che ribatte subito: "Questa qui è un'opinione molto sbagliata". Scanzi, però, non cambia di una virgola la sua idea. La parte in cui Andrea Scanzi usa i toni che potrebbero apparire più provocatori è quella in cui mette in dubbio quella che sarebbe stata la carriera di alcuni grandi artisti senza ausili "poco convenzionali".
Il riferimento diretto che fa riguarda De André e i Led Zeppelin. Secondo il giornalista de Il Fatto Quotidiano, infatti, sarebbe stato difficile ipotizzare che De André, senza l'alcol, potesse aver scritto comunque una canzone come ‘Amico fragile’. Lo stesso dicasi per i Led Zeppellin che, probabilmente, senza l'ausilio degli stupefacenti non avrebbero, secondo Scanzi, trovato la stessa ispirazione attraverso cui sono riusciti a comporre un capolavoro assoluto come Stairway to heaven, una canzone senza tempo.
"Io toglierei lui dalla televisione" tuona La Russa, prima di accusare Scanzi di fare mera propaganda, seguito da "Una persona che dice che la droga è necessaria per l'arte è una persona che mi fa schifo". Lo ripete tre volte. Scanzi, a quel punto, va diretto contro il suo interlocutore. Fa particolare effetto la fase in cui Scanzi dice di non avere alcun dubbio nel preferire un Jimmy Page sotto l'effetto di sostanza stupefacenti ad un La Russa sobrio. Addirittura, il politico viene ritenuto dal giornalista "inutile da trent'anni" e poi si lascia andare ad un invito poco cordiale: "Finisci di essere un buffone". Parole che spingono il conduttore a mettere a freno una situazione già degenerata.