Nel corso della serata del 13 marzo è andata in onda su Canale 5 in prime time la prima puntata di Live-Non è la D'Urso, il nuovo talk-show di Barbara D'Urso che ha visto tra gli ospiti in trasmissione il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, l'opinionista e conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti e lo speaker radiofonico Maurizio Coruzzi. Ma tutta l'attenzione mediatica è stata decisamente puntata su Fabrizio Corona e su alcune sue fortissime parole 'autocelebrative'. L'ex re dei paparazzi si è definito "un esempio nonché un pezzo di storia dell'Italia".
Una vita all'insegna della trasgressione
L'ex-marito di Nina Moric nonché ex-fidanzato di Belen Rodriguez, Fabrizio Corona, non è noto al grande pubblico soltanto per le sue liaison amorose con alcune tra le donne più belle e desiderate. Nel corso di questi anni hanno tenuto banco i suoi noti guai giudiziari, ma nonostante il carcere ed i tanti problemi, è un uomo che è stato capace di reinventarsi e, attualmente, può dirsi un'icona del social-media marketing. Lo stesso Fabrizio ha voluto chiarire ai microfoni della prima puntata del talk show di aver sempre lottato nella sua vita, un po' anche contro i suoi demoni e contro se stesso. Figlio di due stimati giornalisti (Vittorio Corona e Gabriella Previtera, ndr) Fabrizio si è da sempre contraddistinto nella sua famiglia per essere "genio e sregolatezza".
Nel 1998 cominciò a lavorare per il noto agente dei VIP, Lele Mora, cosa che lo spinse a fondare un'agenzia fotografia, la "Corona's" nel 2001. E da quel momento divenne per tutti il "Re dei paparazzi", seppur lui tenga a ricordare spesso e volentieri di non aver mai scattato una fotografia nella sua vita.
Le critiche in studio e la risposta di Corona
"Tutto questo talento, tutta questa trasgressione, tutta questa rabbia, che cosa ha prodotto? Un'impresa con 20 dipendenti? Vabbè, insomma, non ci voleva tanto", sono le parole che gli ha destinato il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, in diretta a "Live-Non è la D'Urso", un quesito importante che ha spinto Corona ad aprirsi nel profondo in TV e, probabilmente, a rivelare la sua fragilità.
"Il fatto che le persone che combattono siano le persone che si alzano alle 6 del mattino per andare a lavorare è pura retorica", ha chiosato Fabrizio, parole a cui sono seguite prima la reazione di Enrica Bonaccorti "Anche la tua è retorica, quando dici che hai combattuto tutta la vita", e poi quella di Maurizio Coruzzi: "Ognuno ha la sua battaglia, sono battaglie diverse". "Si sa che ho combattuto tutta la vita - ha proseguito lui - fin dal primo processo di Vallettopoli. Quando esco dal carcere, non ho nessuno che mi dà un lavoro, perché non ho un editore, non ho un direttore, esco e sono solo. E non ho nessuno. Non ho un padre che mi dà una mano, una madre che mi dà una mano, un pigmalione che mi dà una mano.
Non ho nessuno. Non ho un fratello, non ho una moglie. Io riesco attraverso le mie idee, attraverso la mia genialità, che è un talento, a costruire delle attività imprenditoriali uniche nel giro di 6 mesi. Io mi ritengo superiore rispetto a quello che ha fatto mio padre nel suo campo. Mio padre ha lavorato in un campo, io faccio parte di un altro campo. Io oggi sono un pezzo di storia di questo Paese. Io rappresento il passaggio di un'epoca, che è quella dal '94 alle televisioni commerciali, fino al cambiamento. Ho segnato 20 anni nella mia materia. Io combatto la mia battaglia personale", ha aggiunto. Dal canto suo, quindi, Fabrizio sostiene di avere un talento innato nel suo campo lavorativo ed è come se fosse in un eterno conflitto con la figura del padre di famiglia maturata nell'immaginario collettivo. Ma lui non è d'accordo con questa affermazione: "Se mi posso fare un complimento, penso di essere diventato veramente un ottimo padre", sono state le sue parole.