Lunedì 18 marzo è andata in onda in prime time su Rai 1 la terza puntata della Serie TV basata sul libro di Umberto Eco, "Il nome della rosa". Anche questa settimana il pubblico di Rai 1 ha assistito a un nuovo appuntamento carico di suspense e pathos. Innanzitutto è morto un altro religioso all'abbazia, nello stesso Guglielmo ha scoperto qualcosa di nuovo su Remigio, mentre Salvatore è stato arrestato dagli uomini di Bernardo Gui.
La confessione di Remigio
Nella terza puntata de "Il nome della rosa", Anna trova la ragazza occitana nel bosco e decide di portarla a casa sua per curarla. Nel corso di una cena all'abbazia, i rappresentanti delle due delegazioni finiscono per discutere vivacemente su quello che sta succedendo tra la Chiesa e il sovrano. A lungo andare tale discussione finisce per logorare ancora di più i rapporti fra i presenti, facendo salire la tensione alle stelle fra di loro. Nel mezzo di tutto questo astio e di queste incomprensioni, Bernardo Gui decide di continuare a indagare sulla figura di Remigio, convinto di aver già visto il religioso da qualche parte in precedenza.
Nel frattempo quest'ultimo si avvicina a Guglielmo e gli rivela di essere stato (molti anni prima) un dolciniano.
L'arresto di Salvatore
Il giorno dopo l'arrivo di Bernardo Gui e della delegazione papale, all'abbazia tutti iniziano a discutere su come la Chiesa dovrebbe comportarsi nei confronti del popolo e dello Stato. Nasce così il dibattito tra chi vorrebbe una Chiesa più umile e sincera e chi afferma che gli uomini di Dio hanno tutto il diritto di vivere nel lusso, nella ricchezza e nella continua ricerca del potere. A un certo punto tutte queste discussioni fanno nettamente capire ai benedettini che il Papa non vede di buon occhio la loro dottrina e vorrebbe etichettarla molto presto come eretica.
Nel bosco, Adso e la ragazza occitana si lasciano andare alla passione, ma poco dopo lei viene catturata ed imprigionata da Salvatore nel mulino dove il religioso fabbrica la carta. Anna si veste da uomo e si intrufola all'abbazia per farsi restituire da Remigio le lettere che suo padre scrisse prima di essere brutalmente ucciso. Il tentativo di Anna però non va a buon fine, in quanto Remigio le confessa che le missive di suo padre non sono più in mano sua ma sono state consegnate all'Inquisitore da Malachia sotto ricatto. Severino viene trovato morto. Adso sente la richiesta d'aiuto della ragazza occitana e si precipita al mulino, arrivato lì però è costretto a scontrarsi corpo a corpo con Salvatore. Lo scontro si conclude con Adso che ha la peggio e con le guardie di Bernardo Gui che arrestano Salvatore e accusano la ragazza occitana di stregoneria.