L'attore Lino Guanciale è stato protagonista di un'intervista a la Voce di Genova nella quale ha avuto modo di parlare dei suoi progetti televisivi, che le vedono spaziare da un impegno all'altro, senza alcun tipo di problema. L'abruzzese in precedenza ha rivelato di prendersi un periodo di pausa dal lavoro, per festeggiare i suoi quarant'anni. Nel mese di marzo ha avuto termine la fiction 'La porta rossa', giunta alla sua seconda stagione e ha visto impegnato l'avezzanese con Gabriella Pession. Al momento il protagonista della Serie TV è impegnato a teatro con 'La classe operaia va in paradiso' che ha ottenuto un grande successo di critica e di pubblico.

Inoltre Guanciale sarà impegnato nella città di Genova per presentare il libro di Federico Bonadonna, dal titolo "Hostia. L'innocenza del male", che potrebbe fare da spunto per creare una nuova serie televisiva oppure una pellicola cinematografica. Lino Guanciale ha rivelato la sua intenzione, di comune con Federico Bonadonna e Cecilia Dazi, di riuscire nell'intento di fare una trasposizione del romanzo in un format. Il protagonista della fiction ha spiegato che stanno andando per l'Italia con l'intento di far leggere questo libro che trasmette dei messaggi importanti. Guanciale ha sottolineato la felicità per il fatto che l'opera è entrata nella selezione del Premio Strega. Ha fatto notare che il libro Hostia racconta la tematica delle periferie anche attraverso altre facce.

La possibilità di vestire i panni di Ricciardi

Nel corso della chiacchierata, Lino Guanciale ha rivelato che ci sono i presupposti per passare dal commissario-fantasma a colui che vede i fantasmi. Stiamo parlando del personaggio di Ricciardi, ispirato alla penna dello scrittore Maurizio De Giovanni ma ha specificato che non è stata data ancora l'ufficialità dai vertici della Rai.

L'avezzanese ha spiegato di essere orgoglioso di poter lavorare a questo nuovo ruolo, sottolineando la stima nei confronti di Maurizio De Giovanni, definito "un grande scrittore".

La cosidetta 'finctionalizzazione'

Guanciale ha ribadito che non ha firmato un contratto e non c'è nulla di sicuro in merito a questa nuova serie tv.

L'abruzzese ha parlato anche dei dieci anni del terremoto, ponendo l'accento sul docufilm "Aquila 3.32", che è stata definita come una finctionalizzazione, in quanto è un miscuglio tra gli elementi della fiction e della informazione. Dunque si tratta di un momento rilevante nella carriera di Lino Guanciale, che rappresenta una garanzia per la serie televisiva di Rai uno. Nel corso delle annate gli ascolti sono sempre stati dalla sua parte, a dimostrazione del rapporto speciale instaurato con i telespettatori.