Tina Rispoli e Tony Colombo si sono sposati a Napoli già da qualche mese, ma le loro nozze continuano ad avere seguito sui social e nei programmi televisivi: dopo l'ospitata a Pomeriggio 5 per difendersi dagli attacchi dell'inchiesta di Fanpage, Massimo Giletti se ne era occupato una prima volta la settimana scorsa, bacchettando Barbara D'Urso che aveva permesso loro di esprimere il proprio punto di vista. Ma nell'ultima puntata di "Non è l'arena", si è tornati a parlare ancora di loro, questa volta per approfondire alcune tematiche che riguardano le conseguenze dei loro atteggiamenti.
Tina Rispoli fa parte di una famiglia che ha forti legami con la camorra di Napoli, secondo il racconto dell'inchiesta giornalistica di Fanpage: lei e le sue sorelle hanno sulle braccia il tatuaggio con il guanto da boxe, che denota l'appartenenza al clan "boxer", appellativo che la stessa Tina usava nel suo account Instagram "Tina Boxer" appunto, come riferito dal giornalista Riccardo Bocca. All'epoca era sposata con Gaetano Marino, noto personaggio legato alla camorra, ucciso con 13 colpi di pistola a Terracina, 7 anni fa. Tony Colombo è un cantante neo-melodico, molto apprezzato a Napoli, che sembrerebbe essere stato sempre presente con le sue performance a tutte le feste organizzate dallo stesso clan.
Ma perché tanto clamore su un matrimonio?
Giletti ha puntato l'obiettivo su alcuni particolari sconcertanti: ha mostrato ancora una volta le immagini del matrimonio, con tanto di carrozza d'altri tempi e cavalli bianchi, la cerimonia al Maschio Angioino, i festeggiamenti alla "Sorrisa" di Napoli, noto palazzo ambito per le feste degli ambienti più "alti" di Napoli; ebbene, ai lati degli sposi, mentre escono dal Maschio Angioino dopo le nozze, ci sono alcuni musicisti che qualcuno riconosce come agenti di polizia penitenziaria, tanto che Riccardo Bocca ha ricevuto un sms con la notizia, proprio durante la trasmissione della settimana scorsa.
Ovviamente la cosa andava approfondita e così è stato: c'erano cinque agenti di polizia penitenziaria che suonavano al matrimonio, fra i quali l'ispettore Pasquale Petruccelli, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione al giornalista che ha tentato di intervistarlo, ma che ha fatto chiamare lo stesso giornalista da un rappresentante dell'Osapp, l'Organizzazione Sindacale degli Agenti Penitenziari, il quale dichiara: "Questi agenti si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, i particolari che riguardavano gli sposi sono emersi soltanto dopo".
Roberto Saviano: 'Pronti a dividersi gli affari di Napoli'
Il giornalista e scrittore Roberto Saviano ha commentato così le scene andate in onda, ormai troppe volte, in tv: "Sicuramente non sarà un matrimonio combinato, però si vede chiaramente che i Di Lauro e gli scissionisti adesso dichiarano pace fatta, così sono pronti a dividersi gli affari loschi di Napoli". Peter Gomez, anche lui giornalista, ha voluto invece evidenziare come sia inquietante la presenza quasi "rassicurante" di questi personaggi in televisione, come se volessero a tutti i costi dimostrare di essere normali, come tutti gli altri, inoffensivi e puliti.
Poi ha aggiunto: "Non si può far finta di non sapere che i personaggi che sono più in alto nel nostro paese hanno rapporti con la mafia e la camorra; ho grande stima per Toni Renis, ma non posso dimenticare il fatto che lui, per avere un ruolo nel film Il Padrino - parte 1, fece fare una telefonata al regista da Joe Adonis, il capo della mafia di allora in Italia".
Anche sulla presunta "innocenza" di Tina Rispoli, Gomez ha commentato la foto apparsa recentemente che la vede ritratta di spalle, con il dito medio alzato in segno di sfida, e sullo sfondo un tavolinetto con delle pistole sopra: "Loro vogliono farci sapere che sono presenti, che sono forti, e sono in tv", e l'intimidazione funziona, soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione, che chiedono aiuto alla mafia e alla camorra, invece di rivolgersi allo stato.