"Per me la Marchi non solo è la regina delle truffe, ma è anche simbolo di tutto ciò che dovrebbe ripugnare le persone oneste": parole di fuoco, pronunciate dal giornalista Gianluigi Nuzzi nel corso della dodicesima puntata di Live Non è la D'Urso andata in onda domenica scorsa.

L'ex televenditrice di "creme scioglipancia", cloruro di sodio e rametti d'edera pubblicizzati come rimedi miracolosi, quindi di numeri al lotto, era presente in studio con Lele Mora, per molti anni il manager più potente del mondo dello spettacolo, per parlare della vita dopo una condanna penale e l'esperienza del carcere.

Si è sottoposta alle domande dei cinque 'sferati', tra cui il conduttore di Quarto Grado. Con lui, il dissidio è stato inevitabile fino allo scontro aperto. La figlia e socia con cui ha sempre avuto una relazione simbiotica Stefani Nobile, ha minacciato di portar via sua madre non accettando le parole intransingenti del giornalista.

Wanna Marchi e Lele Mora, lo spettacolo, il carcere, la ritrovata libertà

Wanna Marchi e Lele Mora, sono stati due popolarissimi personaggi del mondo dello spettacolo. Hanno storie differenti, ma sono accomunati dal fatto d'essere finiti in grossi guai giudiziari, probabilmente proprio per un senso d'onnipotenza dato da successo, celebrità e soldi. Entrambi hanno scontato una pena detentiva, Wanna Marchi nove anni di carcere, Lele Mora sei, pagato il loro debito con la giustizia italiana e oggi sono liberi cittadini.

Hanno diritto a rifarsi una vita? Questa la domanda su cui era incentrato il talk show della 12 esima puntata di Live Non è la D'Urso. Un'altra vita, in qualche modo, se la sono ricreata. Hanno scelto di sottoporsi al confronto con le cinque sfere, in cui trovavano posto Gianluigi Nuzzi, Simona Izzo, Alda D'Eusanio, Francesco Facchinetti, Massimiliano Dona, secondo la modalità propria della trasmissione.

Lele Mora dopo il carcere, ha ricominciato a lavorare umilmente. Da anni, Wanna Marchi con la figlia Stefania si è trasferita in Albania perché sentiva di non essere benvoluta in Italia. Ha spiegato che a quasi 80 anni, non lavora più. Ha detto di voler molto bene agli albanesi, popolo buono, e che con la figlia stanno facendo il possibile per portare aiuti dopo il terremoto.

Torneranno a giorni nella terra dall'altra parte dell'Adriatico, ma ancora non sanno se la loro casa sia ancora in piedi. In collegamento, fuori da studio, c'era la figlia Stefania Nobile. La regina delle televendite, già ospite in passato di Live non è la D'Urso, aveva detto: "Mi raccomando, nessuno faccia l'errore che ho fatto io". La Marchi è stata condannata nel 2009 per associazione a delinquere, truffa aggravata e bancarotta fraudolenta. Lele Mora nel 2011 per bancarotta fraudolenta.

Nuzzi contro Wanna Marchi, furibonda la figlia Stefania Nobile

Tra gli 'sferati', il primo ad affrontare Wanna Marchi, è stato proprio il giornalista Nuzzi: "Lei ha diritto signora a rifarsi una vita, e questo non lo dico io, ma la legge, però quello che lei ha fatto nei confronti dei bisognosi è irrecuperabile".

Nuzzi ha contestato all'ex regina delle televendite il fatto che non abbia mai chiesto scusa a tutte le persone che ha truffato. "Io avrei recuperato tutti i soldi che avevo per recuperare queste persone". Subito, spazientita e alterata, è intervenuta Stefania Nobile: "Io lo sapevo che finiva così, ma il bello è che questo è il personaggio che assolve tutti gli assassini. Mia madre non ha ucciso nessuno". Nuzzi ha allora precisato che ci sarebbe una distanza siderale tra Lele Mora e Wanna Marchi, perché il primo mostrerebbe i segni della sua difficoltà ad andare avanti, segni evidenti anche dallo sguardo triste. Mentre Wanna Marchi continuerebbe a considerare le persone truffate 'deficienti'.

"Ma vada a quarto Grado ad assolvere gli assassini che li assolve tutti", ha inveito la Nobile. Le scuse? "Si a fra c... da Velletri". Per poi minacciare irata: "Se la puntata è su questi toni, io prendo mia madre e ce ne andiamo".

Alda D'Eusanio ha chiesto: "Cosa siete venute a fare se non vi sottoponete al confronto? Perché siete venute in televisione?". Wanna ha ripreso la parola per precisare di non essere più in un'aula di tribunale da molto tempo, e di aver pagato, non solo con il carcere, ma economicamente, anche se non verrebbe mai detto. A suo dire, tutte le persone che sono state truffate sono state risarcite. È intervenuta Barbara D'Urso ricordando che nella puntata della scorsa edizione, la Marchi aveva chiesto scusa agli italiani.

"Ma voi adesso cosa volete da noi?", ha chiesto Marchi. "L'umiltà", ha risposto per tutti D'Eusanio. "Noi non ci ammazziamo, lo dico chiaro", ha dichiarato l'ex teleimbonitrice. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale consumatori tra gli sferati, ha però detto che secondo la Guardia di Finanza le persone truffate erano 300 mila per un giro d’affari miliardario. Al processo si sono presentate solo 150 persone perché le altre si vergognavano. "Quello che avete fatto, moralmente è inaccettabile".