Il mondo del cinema sta vivendo una crisi senza precedenti. L'emergenza Covid-19 ha colpito l'industria cinematografica che non è fatta solo di cifre da capogiro e première scintillanti, ma è un colosso messo in piedi da persone che a fatica cercano di far quadrare i conti. Mentre le grandi case di produzione hanno deciso di rinviare al 2021 l'uscita di alcune pellicole e altre stanno utilizzando come alternative di distribuzione le piattaforme streaming, il settore delle sale e degli esercenti è giunto quasi al collasso. Basti pensare alla compagnia britannica Cineworld che nelle ultime ore ha annunciato la chiusura di oltre 500 sale negli Stati Uniti e più di 100 nel Regno Unito, mettendo a rischio più di 5000 posti di lavoro.
La decisione è arrivata dopo la notizia dell'ennesimo rinvio al 2021 del nuovo film di James Bond No Time to die. Il 25° capitolo dell'agente 007 non è il solo blockbuster a subire un ulteriore slittamento. Le due attese uscite autunnali di Wonder Woman 1984 e Black Widow sono state posticipate rispettivamente a dicembre 2020 (in Italia a gennaio) e a maggio 2021.
Il mondo del cinema in crisi per Covid: slittano 007, Black Widow e Wonder Woman 1984
La pandemia non cessa di avere effetti negativi sull'industria cinematografica. Da una parte gli Studios più celebri hanno fatto retromarcia e stanno rinviando le uscite dei loro film, dall'altra la mancanza in sala delle pellicole più attese sta causando il fallimento di intere catene di cinema in tutto il mondo.
Le case di produzione come Disney e Warner Bros. non vogliono rischiare, specialmente dopo il risultato deludente di Tenet, il blockbuster fantascientifico di Christopher Nolan, costato circa 200 milioni di dollari e con un incasso a livello globale di 243 milioni. Dopo l'esperimento malriuscito era inevitabile lo slittamento di pellicole come Black Widow, il film che aprirà la quarta fase del Marvel Cinematic Universe, e Wonder Woman 1984, sequel del primo fortunato capitolo incentrato sull'eroina DC.
Il film stand-alone dedicato a Natasha Romanoff uscirà il 7 maggio 2021, mentre la pellicola su Diana Prince approderà a Natale nelle sale statunitensi e il 14 gennaio in quelle italiane. A marzo lo scoppio della pandemia aveva portare lo stop dell'attesissimo nuovo capitolo di James Bond, No Time to die, che dal 9 aprile era stato spostato al 20 novembre 2020.
In questi giorni è stato annunciato l'ennesimo slittamento al 2 aprile 2021.
Sale cinematografiche in tilt per Covid: altri rinvii potrebbero portare a nuove chiusure
Il rinvio di No Time to Die è arrivato dopo la decisione della Warner Bros. e della Disney/Marvel di posticipare l'uscita nelle sale cinematografiche di Wonder Woman 1984 al 25 dicembre 2020 e Black Widow al 2021. La crisi causata dalla diffusione del Covid19 ha colpito duramente il mondo del cinema, soprattutto quello delle sale, le cui catene basano gran parte del loro guadagno sull'uscita di pellicole ad alto budget. Lo slittamento di film come West Side Story di Steven Spielberg e del remake di Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh potrebbe rivelarsi una catastrofe per tante catene di cinema, già in difficoltà economiche, che potrebbero seguire l'esempio della società di Cineworld chiudendo le sale per contenere le spese. La catena di cinema ha infatti deciso di chiudere molte sale sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito a causa della perdita di 1,6 miliardi di dollari registrata nei primi sei mesi del 2020.