Nelle puntate della seconda stagione di Tradimento, Yeşim si renderà protagonista dell'ennesimo gesto ignobile ai danni della famiglia di Güzide. Mentre Oylum lotterà per la vita in ospedale, dopo aver dato alla luce suo figlio Can con un taglio cesareo, Yeşim si approfitterà della situazione per rapire il neonato. Con l'aiuto di un'ambulanza non registrata nel presidio ospedaliero, porterà via il bambino e lo condurrà in una casa isolata, lontano da tutti.
Oylum lotta per la vita dopo aver partorito Can
Nonostante la gravità delle sue condizioni di salute, dopo un incidente stradale, Oylum riuscirà a dare alla luce il suo bambino, al quale verrà dato il nome di Can.
Nascendo in anticipo (di 35 settimane), il bambino verrà messo in un'incubatrice neonatale.
Nonostante questo lieto evento, le condizioni di Oylum saranno sempre gravi, anche a causa del taglio cesareo a cui è stata sottoposta. Sarà vittima di diverse emorragie, che desteranno tanta preoccupazione tra i suoi familiari. Tutti accorreranno al suo capezzale: non solo i genitori e il fratello, ma anche lo zio Ümit, la suocera Mualla, Sezai, Tolga e Oltan, e, a un certo punto, arriveranno anche Yeşim e Ilknur. L'unico a mancare all'appello sarà Behram, ma non sarà una cosa voluta. Proprio davanti all'ingresso dell'ospedale è stato colpito in pieno petto e anche lui sarà in fin di vita.
Oylum si sveglia e scopre che suo figlio è stato rapito
Lentamente, Oylum sembrerà migliorare e a un certo punto sentirà un vagito, e crederà che sia suo figlio Can. Andrà nella cameretta dove ci sono le incubatrici, ma si renderà conto che suo figlio non c'è. La ragazza inizierà a urlare, attirando l'attenzione del personale sanitario e della sua famiglia.
"Vi prego, aiutatemi, hanno rapito il mio bambino", urlerà la ragazza e tutto il personale sanitario cercherà di capire che fine possa aver fatto il bambino. Crederanno che qualcuno l'abbia trasferito in un altro reparto senza avvertire, ma non sarà così, alla fine le guardie riveleranno una verità sconvolgente.
Il piccolo Can rapito, c'è la mano di Yeşim
"Un'ambulanza, che non appartiene al nostro presidio ospedaliero, ha appena lasciato l'ospedale. Solo che non ha fatto il check in e nemmeno il check out", dirà una guardia dopo i dovuti controlli. Tutti inizieranno a sospettare che il bambino potrebbe trovarsi proprio in quell'ambulanza.
Nel frattempo, si vedrà in scena questa ambulanza che si dirige a sirene spiegate in una strada di campagna. All'interno ci sarà il bambino adagiato nell'incubatrice, ma non si capirà chi abbia commesso questo rapimento. Solo quando l'ambulanza giungerà a destinazione, in una casa, si vedrà scendere la fautrice di tutto ciò: a rapire il bambino è stata Yeşim.