Nelle prossime puntate de La notte nel cuore, Harika toccherà il punto più basso della sua vita: ci sarà il funerale di Samet, il fratello Esat arriverà scortato dalla gendarmeria e lei, già a pezzi, cercherà spiegazioni da Nazim. Ma invece di conforto, riceverà un duro rimprovero: “Non puoi trattare male tutti. Rispetta le persone. Siamo esseri umani”. Parole che la umilieranno e la faranno crollare, svelando tutta la fragilità che nasconde dietro il suo orgoglio.
L’arrivo di Esat in manette spezza Harika durante il funerale
Harika attraverserà il momento più buio della sua vita.
Dopo aver seppellito suo padre, la giovane sarà travolta da un dolore insopportabile. Durante il funerale, l’arrivo di Esat in manette insieme alla gendarmeria ha lasciato tutti senza fiato. Harika, convinta che il fratello fosse ancora ad Antalya, è caduta nello sconforto più totale, cercando disperatamente risposte.
Harika affronta Nazim: 'Dimmi perché è stato arrestato'
Dopo la cerimonia, raggiungerà Nazim per affrontarlo: “Mio padre è morto. Oggi l’ho messo sottoterra. E sai chi è arrivato al funerale? Esat, ammanettato, scortato dai gendarmi. Noi lo credevamo ad Antalya. Ho chiesto a Cihan ma non mi dice niente. Per favore, dimmi tu cosa sta succedendo. Perché è stato arrestato?”. Nazim, però, negherà di sapere qualcosa: “Te l’ho detto, Harika: non lo so.
Non ho la minima idea di cosa sia successo”. Parole che faranno esplodere la ragazza, che non riuscirà a credere che l’amico più fidato di Cihan non sappia nulla.
Il rimprovero che la ferisce: 'Rispetta le persone, siamo esseri umani'
Il confronto si trasformerà presto in un duro faccia a faccia. Harika gli chiederà perché continui a trattarla con freddezza e lui, senza giri di parole, le punterà il dito contro per il suo comportamento verso Sevilay, che ha lasciato la Cappadocia anche a causa sua: “Non era una piccola discussione. E non è nemmeno una questione di un giorno. Il problema è come guardi le persone, come le tratti. Se dici a qualcuno ‘sei un peso, vivi sulle nostre spalle’, devi pensare a cosa potresti fargli provare.
Devi rispettare gli altri. Tutti. Dal ragazzo del parcheggio al cassiere, fino ai tuoi amici. Perché siamo tutti esseri umani”. Uno schiaffo morale che colpirà Harika in pieno. Schiacciata da lutto, solitudine e sensi di colpa, Harika si lascerà andare a un pianto disperato: “Non so più cosa fare. Mio padre è morto. Mia madre se n’è andata. Cihan non mi parla. È come se non avessi più nessuno, sono completamente sola”. A quel punto, il muro di Nazim crollerà e lui sarà pronto a sostenerla: “Vieni qui. Ti aiuterò io. Non piangere più, sono con te.” Una scena intensa e toccante, che segnerà un momento chiave nella loro storia.