Fabrizio Corona, come si sa, il 18 giugno è uscito dal carcere ed è stato affidato alla nota comunità di Don Antonio Mazzi, che è sorta per il recupero dei tossicodipendenti. La comunità adesso si occupa anche di ospitare rifugiati, che sono fuggiti dagli orrori delle guerre dei loro Paesi. Fabrizio Corona al momento attuale sta scontando la sua pena residua di 5 anni ai servizi sociali nella sede di Gallarate insieme ad una trentina di rifugiati nigeriani.
Ma di cosa si occupa esattamente il noto imprenditore catanese?
Secondo una indiscrezione, documentata con foto, Fabrizio Corona si occuperebbe del compito di impartire lezioni di informatica ai rifugiati nigeriani e di servire i pasti svolgendo anche la mansione di lavapiatti. Don Mazzi, intervistato dal settimanale "Chi", avrebbe tessuto le lodi di Corona, per il modo con il quale sta cercando di rendersi utile in comunità. "Rispetta gli orari, non si lamenta mai, pulisce i bagni e cucina per tutti - ha dichiarato Don Mazzi - e devo dire che è anche molto ubbidiente".
Don Mazzi ha anche rivelato che FabrizIo Corona, è comunque una persona che ha ritrovato la felicità, anche se quello che gli manca davvero è l'amore di una ragazza.
Il calvario di Corona in carcere venne reso pubblico nell'agosto 2014, tramite una lettera scritta dall'imprenditore catanese, che venne letta in diretta nel corso della trasmissione di La7, "In Onda". Dopo la diffusione della missiva, Fabrizio Corona, ricevette messaggi di solidarietà da parte di tanti noti personaggi televisivi, tra i quali Fiorello, Adriano Celentano e Marco Travaglio. La madre di Corona fece anche un appello al presidente della Repubblica, Napolitano, affinchè concedesse la grazia al proprio figlio, malato di depressione e dimagrito in modo preoccupante. Dopo una serie di vicissitudini legali, e perizie psichiatriche che accertarono il fatto che Corona soffrisse di una forma di psicosi che lo rendeva soggetto ad attacchi di panico, ansia e crisi depressive, il 18 giugno viene scarcerato e affidato ai servizi sociali, dopo avere scontato in carcere 2 anni, 4 mesi e 23 giorni.