Roma è la capitale d'Italia e delle buche, ma anche delle corsie preferenziali, con oltre cento km di strada dedicata agli automezzi pubblici. Le corsie preferenziali riservate agli automezzi pubblici sono state istituite per snellire il traffico collettivo e quindi, in partenza, l'intento è buono. Anzi, sarebbe ottimo se riuscisse a snellire tutto il traffico cittadino. Il problema è che sicuramente snellisce il traffico dei mezzi pubblici, a danno però di tutti quei cittadini che, stufi delle enormi carenze e ritardi dei mezzi pubblici, come ultima risorsa hanno preferito usare la propria auto, andando ad ingrossare il numero degli utenti privati della strada.

Sono tanti gli automobilisti che preferirebbero usare l'autobus e la metro di Roma se questa scelta non avesse quei risvolti negativi che tutti conosciamo, dovuti alla scarsezza dei mezzi e degli autisti, ai ritardi con tempi anche lunghissimi per corse soppresse, alle chiusure sempre più frequenti della metro per guasti tecnici, inondazioni, allarmi bomba e, purtroppo, anche per suicidi e tentati suicidi.

Inoltre sono molte le strade in cui, per motivi di viabilità, si alternano tratti con corsie preferenziali a tratti con solo corsie normali. In questo caso è facilissimo che gli ingorghi delle corsie normali si ripercuotano pesantemente anche sulle preferenziali, bloccandole e causando anche attacchi di bile da parte di automobilisti che si vedono bloccati con a fianco la corsia deserta.

Una delle più importanti preferenziali è il tratto "Viale Regina Elena - Viale Regina Margherita - Viale Liegi", che porta dal Verano fino a piazza Ungheria.  Nella prima parte, viale Regina Elena, tutto bene: ci sono due corsie normali e una preferenziale, inoltre a fianco non ci sono molte unità abitative. I problemi iniziano in Viale Regina Margherita, con una sola corsia normale e con tanti negozi e abitazioni. I parcheggi di zona sono insufficienti e cominciano, quindi, i parcheggi abusivi sulle strisce, sui passi carrabili e, quello che è peggio e più pericoloso, in doppia fila.

Nel percorso dalla Nomentana a piazza Ungheria le decine e decine di auto in sosta in doppia fila costringono migliaia di automobilisti a una pericolosa gincana, a entrare e uscire dalla corsia preferenziale, in violazione del codice della strada.

Secondo il codice della strada dovremmo fermarci, aspettare che la corsia si liberi, e poi ripartire. Ve lo immaginate che gigantesco ingorgo si formerebbe se tutti rispettassero alla lettera il Codice della Strada? Ma noi siamo italiani e allora entriamo nella corsia preferenziale, quasi sempre per una o due decine di centimetri, giusto lo spazio necessario per proseguire.

Trattandosi di pochi centimetri, ignoriamo il pericolo a cui ci sottoponiamo: i tram, legittimi titolari di una corsia completamente libera, viaggiano spesso ad una velocità superiore a quella delle auto, le quali invece si devono destreggiare tra pedoni, altre auto, ostacoli vari. Anche quei pochi centimetri, quindi, sono sufficienti a provocare un incidente: se sei entrato solo per pochi centimetri te la cavi con la perdita dello specchietto sinistro, altrimenti ti rovinano tutta la fiancata, se non peggio.

Inoltre per l'assicurazione hai completamente torto: devi risarcire il danno al tram, ti sale il premio assicurativo e, per la tua riparazione, non hai rimborsi. Quasi sempre il proprietario dell'auto in sosta vietata invece se la cava senza problemi. Incidenti del genere ne sono successi parecchi: se entri nella corsia preferenziale per pochi centimetri rischi lo specchietto, se i centimetri sono di più rischi di più.

I vigili di zona che dovrebbero regolamentare le soste sembrano ignorare completamente il problema, tutte quelle pericolose restano indisturbate e non sanzionate, mentre troppo spesso violazioni di minore entità vengono sanzionate con le salate multe previste dal codice.