Intervista al cantautore di musica cristiana Stefano Mascheroni, sul suo ultimo album dal titolo “Perché il mondo creda”, un progetto musicale sostenuto da Sua Eccellenza il Vescovo Ivo Muser e dal Vicario generale Michele Tomasi. In questi brani hanno collaborato ulteriori artisti affermati della Christian Music: Giuseppe Cionfoli, Roberto Bignoli e Don Giosy Cento. Il cd è uscito lo scorso 19 dicembre.





Stefano, prima di dedicarti alla musica cristiana, hai svolto dei lavori che ti hanno tenuto impegnato sul sociale. Ce ne parli?

Questo disco è il tredicesimo che incido, sono un cantautore cristiano e da sempre ho cercato di abbinare la mia produzione musicale al sociale. Infatti negli ultimi due cd, mi sono soffermato sul tema dell’alzheimer, è un tema che mi ha colpito personalmente, perché mia mamma soffre di questa malattia e quindi ho potuto toccare con mano, questo tipo di sofferenza.

Era da tanto che maturavo l’idea di incidere un cd di musica cristiana, e queste canzoni venivano cantate anche all’interno delle parrocchie dell’Alto Adige.

E’ stato naturale il passaggio dal cantautorato puro alla musica cristiana, alla quale sono stato sempre legato anche come Direttore di coro attraverso le canzoni usate all’interno della Santa Messa.



Com’è nato il testo di questa canzone “Perché il mondo creda”?

Nasce da una riflessione e cioè che è molto importante testimoniare la fede, e la testimonianza attraverso la musica è sicuramente un binario privilegiato perché permette di raggiungere anche i giovani che è l’ambito in cui ho cercato di concentrarmi dando il giusto stile alle canzoni.

“Perché il mondo creda” mi ha fatto riflettere a cosa potessi fare io, affinché il mondo credesse e sia cosciente di quando sia importante la parola del Vangelo, soffermandomi su questo, mi è venuto semplice scrivere una canzone.



Per me “Perché il mondo creda” vuol dire scrivere delle canzoni con all’interno il messaggio del Signore e far sì che più persone possano ascoltarle.



Questo brano è nato in occasione della visita di Giovanni Paolo II a Trento?

Si era esattamente il 1995, ed in quell’occasione ebbi la possibilità di cantare due brani d’innanzi al Papa Giovanni Paolo II, tra le centinaia di esperienze che ho fatto nella musica, quella è stata in assoluto l’esperienza che mi ha segnato positivamente e mi ha donato una grande gioia.

Ricordo che in quell’occasione c’erano 20.000 giovani e cantare d’innanzi a loro e a Giovanni Paolo II è stata un emozione che non dimenticherò mai.



Con questo nuovo cd sta nascendo un lavoro musicale legato ai giovani?

Quello che vorremmo creare in Alto Adige è un Festival di musica cristiana, coinvolgendo i giovani.

Molti giovani si sono soffermati a scrivere dei testi musicali introducendo la parola di Dio e quindi soffermandosi a riflettere sul Vangelo.

Penso che non ci sia metodo migliore per essere molto concreti, creando un Festival che possa stimolare i giovani e portarli all’interno delle nostre parrocchie, dei nostri centri giovani e sociali, impegnandosi a scrivere canzoni cristiane per potere in questo modo evangelizzare.