Sold Out con due settimane di anticipo per il concerto del grupo extra che il 19 febbraio ha infiammato la discoteca Le le Bahia di Lissone in provincia di Milano. Forse poco conosciuto per chi non ama la musica latina, negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi mesi, grazie all'ultimo singolo Me emborracharè, il Grupo Extra è diventato uno dei gruppi più amati e ballati dagli appassionati di balli caraibici.
La storia
Composto inizialmente da Tony Santana (Santana Edward Anthony Regalado), dominicano de La Vega, rapper e compositore di quasi tutti i testi, e Alfred Cruz, dominicano di Santiago de Los Caballeros, entrambi residenti in Svizzera, il Grupo Extra è la rivelazione del 2010/2011, con l'album The Take Off, improntato sul reggaeton e la musica “urbana”.
Nel giro di pochi mesi il gruppo si evolve, arriva Manny Rod (Emmanuel Rodriguez, che sostituisce Alfred Cruz), con una voce molto versatile, che gli permette di spaziare dalla Bachata, all'R & B e altri ritmi e anche la musica si arricchisce puntando molto su una bachata moderna.
Così con il secondo album Diferente, arriva il vero successo. Ora il gruppo è formato da una decina di elementi, anche se non tutti salgono sul palco, tra i quali spiccano il leader storico Tony Santana e Manny Rod.
L'intervista
In occasione del concerto milanese, ne abbiamo approfittato per far loro qualche domanda
D: Qual è la qualità che vi caratterizza e vi contraddistingue?
R: Il concetto. Innanzitutto, l'intero gruppo balla sul palco e ogni canzone ha la sua coreografia. E poi non abbiamo un solo genere musicale, la nostra produzione spazia dalla bachata al merengue, dalla salsa al reggaeton, ma anche kuduro e kizomba. Non ci consideriamo diversi: semplicemente noi siamo diversi!
D: Ballate sul palco, vi piace ballare anche per divertirvi?
R: Manny ride: a me sì, a lui no! Tony: mi piace ballare, ma...sono troppo timido, quindi lo faccio solo se devo, sul palco, per lavoro.
D: Siete appena rientrati da una tournée negli Stati Uniti, com’è andata?
R: Un successo decisamente superiore alle nostre aspettative. Sappiamo di essere abbastanza conosciuti qui in Europa, ma non ci aspettavamo tanto calore anche oltreoceano. Siamo stati a Miami, Los Angeles, San Francisco, Reno e ovunque i biglietti sono andati a ruba, tanto da dover chiudere le vendite settimane prima dell’evento, per cui, proprio come è accaduto qui al Le Le Bahia (Lissone-MI), non era possibile acquistare il biglietto il giorno del concerto. Questo successo, inatteso, ci ha decisamente spronati a puntare sempre di più anche su quel mercato per diffondere la nostra musica.
D: Quale città vi è piaciuta di più e perché?
R: Decisamente Miami: sia per il clima caldo, come piace a noi, sia per il fatto che si parla spagnolo, dato che ci sono moltissimi latini. Lì ci siamo sentiti veramente a casa!
D: Qual é il posto nel mondo dove siete più famosi?
R: Sicuramente qui in Europa! E non so come mai, ma fin dall’inizio gli italiani sono quelli che ci hanno amato ed appoggiato di più! Nel 2012 per la prima volta ci siamo esibiti al LatinoAmericandoExpo (per venticinque anni un evento molto importante per la musica latina e per Milano, sicuramente il più importante in Italia e forse in Europa, insieme a Fiesta di Roma - ndr) e il pubblico italiano era già numerosissimo e molto affettuoso nei nostri confronti.
Con gli anni, come hai visto, il loro affetto è cresciuto a tal punto che... chissà, magari ci trasferiremo qui!
Il futuro
D: Progetti per il futuro?
R: A breve termine anzi brevissimo, siamo di nuovo in partenza per una turné internazionale: a fine febbraio partiamo per la Repubblica Dominicana, e poi ci aspettano Cuba, Argentina, Perù, di nuovo gli Stati Uniti. Per quanto riguarda la musica, abbiamo in progetto di creare un movimento con tutti o quasi i bachateri moderni, vogliamo far crescere la bachata giovane. Ultimo, ma non certo per importanza, stiamo lavorando a un nostro nuovo album che vorremmo far uscire già nel 2017.