Abbiamo ancora davanti agli occhi le drammatiche immagini del Terremoto del centro Italia e, sull'onda delle emozioni suscitate negli ultimi giorni, una notizia inquietante sta facendo il giro dei social, secondo la quale un'eruzione del Vesuvio sarebbe imminente, con un conseguente terremoto di portata incalcolabile. Ma si tratta di una bufala o corrisponde alla verità?

Più che altro si tratta di una mezza verità.

Il web è pieno di finte testate giornalistiche in cerca di click o con il preciso obiettivo di creare allarmismi, per scopi ludici o, peggio ancora, politici.

Il 15 settembre scorso, una finta testata ha ripreso una notizia di 3 anni fa, pettinandola per bene e travisandone la sostanza.

Gli utenti dei social sono spesso precipitosi e non si preoccupano di verificarne l'attendibilità, così in poco tempo la “notizia” è diventata virale.

Un terremoto catastrofico entro un mese?

Questo sito web titola la notizia in questo modo: Gli esperti ci avvisano: “E’ previsto un altro terremoto di potenza incalcolabile, dobbiamo tenerci pronti, siamo in pericolo””.

All'interno dell'articolo viene citato uno dei massimi esperti di terremoti, il giapponese Nakada Setsuya, vulcanologo e docente di geologia presso la Tokyo University.

Secondo la “notizia”, Setsuya avrebbe detto, in un “sit-in” mondiale svoltosi “nei giorni scorsi” in Campania, che a breve ci sarebbe stata unadevastante eruzione del Vesuvio”, di sicuro “entro il prossimo mese”. Ma cos'ha detto davvero lo scienziato?

Satsuya: “Il Vesuvio erutterà, ma non sappiamo quando”

Come accennato, non tutto è falso. In Italia, ad Ascea (SA), nel Cilento, si è tenuta la XII Conferenza mondiale dei geoparchi, a cui ha preso parte Nakada Setsuya. Ma non è accaduto nei giorni scorsi, bensì a settembre 2013.

E non si trattava ovviamente di un “sit-in”, che è una forma di protesta, ma di una conferenza di esperti.

Il vulcanologo giapponese non ha dubbi, il Vesuvio erutterà di sicuro”, ha affermato ed ha sollecitato gli italiani a prepararsi, a discuterne e a dotarsi di un piano “per gestire la situazione”.

Non si sa quando, ma è sicuro che avverrà. Anzi, secondo l'esperto nipponico “ci sono indicatori dell’imminenza di una eruzione e monitoraggi che possono dare l’allerta”. Il problema è che da quando si avranno i primi segnali (come sbuffi del vulcano o rigonfiamenti del terreno), si potrebbero avere a disposizione poche ore prima che il disastro avvenga. E' necessario quindi un buon piano di evacuazione e fuga che permetta di avvisare le popolazioni per tempo e consentire loro di mettersi in salvo nel più breve tempo possibile.

Il monitoraggio satellitare potrebbe consentire intervenire tempestivi, ma se i tempi dell’eruzione sono molto stretti potrebbe essere completamente inutile. Per Paolo Papale, dell'INGV, invece, “il Vesuvio non lancia al momento segnali che lascino pensare ad una imminente eruzione”.

E' falsa quindi la notizia secondo la quale entro un mese ci sarebbe stata l'eruzione del Vesuvio, intanto perché l'evento è prevedibile solo con poche ore di anticipo, e in secondo luogo perché la conferenza si è tenuta 3 anni fa. Quindi, semmai, l'evento avrebbe dovuto verificarsi entro ottobre 2013. Inoltre non si parla di terremoto, pertanto il titolo è fuorviante, anche se non si possono escludere possibili eventi sismici connessi all'attività vulcanica.

La tesi di Satsuya è un'ulteriore conferma del fatto che l'eruzione del Vesuvio è ormai attesa da anni e potrebbe avvenire da un momento all'altro, perché è un vulcano attivo. L'unica cosa che si può fare è farsi trovare preparati.

E' confermata anche l'aggiunta di una seconda “zona rossa”. Al momento sono circa 700mila gli abitanti interessati, distribuiti in 18 Comuni vesuviani. L'aggiornamento è avvenuto nel 2013, non quest'anno.